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Bufera per Albanese alla Camera con il palestinese filo Hamas
Ieri 31-07-25, 07:51
Dopo la Camera, ecco che Francesca Albanese, Relatrice speciale dell'Onu sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi occupati, ha presentato ieri al Senato il suo rapporto “Dall'economia dell'occupazione all'economia di genocidio”. A far scalpore la presenza martedì di Suleiman Hijazi resa nota da Il Tempo: si tratta dell'uomo che ha condiviso su Instagram un selfie con la Albanese durante l'evento, ritenuto da molti un personaggio vicino ad Hamas. Ma lui la pensa ancora come nel 2015 quando scriveva sul proprio profilo Facebook che «il nostro movimento della resistenza che ha combattuto e continua a combattere in Palestina (Hamas) viene considerato in Egitto come un movimento terroristico, così come lo è per Israele. Questi atti contro la resistenza continuano a dimostrare che Gaza è l'unica nostra strada per arrivare alla libertà»? Interpellato, però, sembra non sapere: «Le parole di Elnet su di me? Sono cose non vere, è una fonte sionista, e io non sono obbligato a dire quali sono le mie idee. La domanda che dovreste fare, se vi importano i diritti umani, è cosa ne penso dei 70.000 morti palestinesi a Gaza», ci dice quando gli chiediamo se Hamas sia o meno un gruppo terroristico, sottolineando che risponde solo alle domande che a lui vanno bene. «Io non corro dietro queste domande. Se pensi che Hamas sia un'organizzazione terroristica va bene, ma io non sono obbligato a rispondere». Ma chi ha provocato l'attacco del 7 ottobre? Quando gli ricordiamo che la nuova fase del conflitto nasce da una barbarie perpetrata da Hamas e che questo sia un fatto universalmente riconosciuto, sostiene che «questa è la storia secondo lei. La Palestina è occupata dal '48, Gaza è sotto embargo dal 2007 e in questi anni ha subito più aggressioni». Ma non ha riconosciuto nemmeno che Hamas e l'Iran vogliano la morte di Israele e del popolo ebraico: «Non lo so, me lo state dicendo voi. Quello che so io è che due milioni di persone stanno rischiando la morte». Non ha risposto quando gli abbiamo chiesto del 7 ottobre, né quando gli abbiamo chiesto di discostarsi dalla natura terroristica di Hamas, né su fatti storicamente riconosciuti come la minaccia che subisce Israele da sempre. Però il suo passato parla e lo vedeva vicino ad Abspp (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese), il cui presidente è Mohammad Hannoun che scriveva frasi come «per noi Palestinesi il percorso è chiaro, quello dopo la fine dell'entità sionista con la nascita di un stato palestinese indipendente e sovrano», ha un profilo di note relazioni con i leader di Hamas, oltre alle accuse dei servizi di intelligence israeliani ed europei di finanziare l'organizzazione terroristica tramite le attività umanitarie pro-Gaza. È proprio per questo, quindi, che il Presidente dei Senatori di FI Maurizio Gasparri ha deciso di presentare un'interrogazione parlamentare per «far luce su questa inquietante circostanza. Perché gli amici di Hamas non dovrebbero essere ostentati come dei protagonisti nelle sale del Parlamento». Ma a insorgere è anche la comunità ebraica: «Ci sono tanti altri post che testimoniano la vicinanza di Hijazi con il terrorismo palestinese. Francesca Albanese ha qualcosa da dire? Condanna il personaggio con cui ha fatto il selfie? E gli organizzatori dell'evento?», si chiede Davide Romano, Direttore del Museo della Brigata Ebraica. La pentastellata Stefania Ascari, di cui lui sembra essere un fervente sostenitore, e Giuseppe Conte, con cui è stato fotografato, sapevano chi era? E chi è stato ad averlo invitato all'evento tenutosi alla Camera?
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