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Albanese, professore a Bologna minaccia il ministero: "Hanno pestato una merda facendo le ispezioni"
Oggi 23-12-25, 07:41
I docenti sono in rivolta contro il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara e a scagliarsi contro le decisioni dell'esecutivo è stato Sandro Pellicciotta, Mattei san Lazzaro di Savena, biennio tecnico economico, proprio davanti all'istituto scolastico prima dell'ingresso in classe: «Quello che il Governo sta cercando di fare è reprimere il dissenso nei confronti di quello che in Palestina e in altri luoghi del mondo sta avvenendo oggi. Ed è proprio per questo che non dovremmo stare zitti affatto, e per questo che tutte le iniziative per la Palestina devono moltiplicarsi in tutte le scuole affinché intasiamo totalmente questa scelta di mandare gli ispettori. Perché ci sono più persone al fianco della Palestina che ispettori sul pianeta terra e noi glielo dobbiamo ricordare. Perché questa è Bologna e hanno schiacciato una merda gigante, e se lo devono scordare mai. Palestina libera». Parole che suonano come una vera e propria sfida verso chi, come Valditara, ha semplicemente voluto verificare se la didattica ll'interno delle scuole avvenisse o meno secondo il consueto contraddittorio. Ispezioni che sono partite in Toscana e Emilia-Romagna dopo gli svariati inviti alla relatrice Onu Francesca Albanese, ospite durante l'orario didattico in videocollegamento e senza che una controparte la smentisse. Ma secondo i detrattori si tratta di un «attacco politico. Quello che si sta cercando di fare è instillare la paura in tutte le scuole di Italia allo svolgere di iniziative che parlano di Palestina», prosegue il professore, negando poi che la Albanese necessiti di alcuna forma di contraddittorio per le tesi da lei sostenute. Insomma, una scuola in mano a chi, come i maestri ProPal, che vogliono convincere alunni e cittadini che ci sia un disegno contro di loro, che qualcuno abbia in mente un disegno sovversivo contro di loro. Che lo spauracchio del fascismo sia ancora tra noi. Ma c'è solo una parola che regna, al di là chi con un microfono racconta l'inverso: il desiderio impellente di ripristinare la legalità.
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