s
Almasri, Piantedosi: "Espulso per ragioni di sicurezza, la misura più appropriata"
23-01-2025, 16:51
La sinistra è sulle barricate per il caso del generale libico Najeem Osema Almasri Habish, arrestato sabato a Torino su mandato della Corte penale internazionale, poi scarcerato e riaccompagnato a Tripoli con un volo di Stato italiano. Dopo la richiesta di chiarimenti da parte delle opposizioni, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha risposto in Aula al Senato alle contestazioni spiegando come sono andate davvero le cose e ricostruendo la vicenda. "Lo scorso 19 gennaio, il cittadino libico Najeem Osema Almasri Habish, da poco arrivato a Torino dopo essere stato nei giorni precedenti in altri Paesi europei, è stato sottoposto all'esecuzione del mandato d'arresto internazionale a fini di estradizione, emesso il giorno precedente dalla Corte penale internazionale. Ad avvenuta esecuzione del provvedimento, sono stati informati gli uffici della Procura generale presso la Corte d'Appello di Roma e il competente Dipartimento del ministero della Giustizia, oltre al difensore nominato d'ufficio e le autorità consolari", ha detto per iniziare. Il cittadino libico - ha continuato Piantedosi - "è stato temporaneamente associato alla locale casa circondariale 'Lorusso e Cotugno' e, quindi, messo a disposizione dell'autorità giudiziaria competente, ossia la Corte d'Appello di Roma e la citata Procura generale presso la stessa Corte d'Appello. Il successivo 21 gennaio, la Corte d'Appello di Roma, nell'ambito delle prerogative di vaglio dei provvedimenti di limitazione della libertà personale, ha dichiarato il non luogo a provvedere sull'arresto del cittadino libico, valutato come irrituale in quanto non previsto dalla legge, disponendone l'immediata scarcerazione se non detenuto per altra causa". A seguito della mancata convalida dell'arresto da parte della Corte d'appello di Roma, "considerato che il cittadino libico era 'a piede libero' in Italia e presentava un profilo di pericolosità sociale, come emerge dal mandato di arresto emesso in data 18 gennaio dalla Corte Penale Internazionale - ha proseguito il ministro - ho adottato un provvedimento di espulsione per motivi di sicurezza dello Stato" ai sensi della legge. "Il provvedimento è stato notificato all'interessato al momento della scarcerazione e, nella serata del 21 gennaio, ha lasciato il territorio nazionale". Per Piantedosi l'espulsione in quel momento "era la misura più appropriata, anche per la durata del divieto di reingresso".
CONTINUA A LEGGERE
6
0
0
Guarda anche
Il Tempo
Ieri, 22:50
Doppietta di Adams, il Torino batte 2-0 il Cagliari
Il Tempo
Ieri, 22:25
"Treno di perturbazioni" in arrivo. Giuliacci: quando le prime piogge
Il Tempo
Ieri, 21:59
Trump "vuole inviare truppe e blindati al confine con il Messico": il retroscena
Il Tempo
Ieri, 21:39
Neonata rapita, scarcerato il marito della finta mamma: quando ha scoperto la verità
Il Tempo
Ieri, 20:29