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Altro che manifestanti pacifici per la Palestina: in un anno 197 agenti feriti
10-10-2024, 08:05
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, durante il question time alla Camera, ieri, è intervenuto sugli incidenti avvenuti in occasione dei cortei pro Palestina, dei giorni scorsi, a Roma e Torino. Rispondendo ad una interrogazione di Fratelli d'Italia sulla prevenzione ed il contrasto delle violenze nei riguardi delle forze dell'ordine, l'esponente dell'esecutivo è stato chiaro. Dopo aver espresso «l'apprezzamento per l'operato delle forze di Polizia, che come sempre hanno dimostrato grande professionalità ed equilibrio garantendo l'ordine pubblico in giornate particolarmente complesse», il titolare del Viminale ha sottolineato: «Nelle due occasioni citate non sono Mancate gravi intemperanze da parte di chi è sceso in piazza, anche utilizzando armi improprie per aggredire le forze di Polizia e causare danni. Quello a cui abbiamo assistito è uno schema già visto, che vede frange estremiste composte da veri e propri professionisti del disordine mimetizzarsi tra i manifestanti pacifici per poi dare luogo ad intollerabili forme di violenza. I fatti di Roma e di Torino segnalano anche una crescente radicalizzazione di alcune posizioni e l'evidente suggerimento di alcuni, in particolare appartenenti all'area dell'antagonismo, di cavalcare i temi della crisi insorta con gli attacchi del 7 ottobre allo scopo di rinnovare comportamenti ed azioni mirate a creare clima di tensione». Piantedosi ha, inoltre, osservato: «Eravamo nel giusto, dunque, nel decidere il divieto di tali manifestazioni e grazie a un tale ponderata decisione, fondata su elementi oggettivi, si è potuto evitare che gruppi di violenti si confondessero ancora più facilmente in una manifestazione significativamente significativa più numerosa per realizzare l'unico reale obiettivo di esprimere violenza». Il ministro dell'Interno si è soffermato, in particolare, sugli scontri accaduti nella Capitale e ha segnalato che «sono state fermate e denunciate quattro persone per reati di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e sono ancora in corso le attività investigative al fine di identificare altre persone coinvolte nelle azioni penali rilevanti commesse durante le manifestazioni». Per quanto concerne gli agenti, ha proseguito Piantedosi, «sono 51 a Roma e 3 a Torino gli operatori delle forze di Polizia che hanno avuto necessità di cure mediche a seguito di quelle fasi». Più in generale, sempre durante il question time, a Montecitorio, il responsabile del Viminale ha tracciato un bilancio, dal punto di vista dell'ordine pubblico, delle manifestazioni tenutesi finora, rilevando come «dal primo gennaio al 7 ottobre di quest'anno, a fronte di 9.633 manifestazioni di piazza, in 250 casi, vale a dire il 2,5%», si sono registrati «episodi di critica o di turbativa dell'ordine pubblico, in cui sono rimasti feriti 197 operatori delle forze di Polizia. Si tratta di numeri che comprovano da un lato quanto sia garantito l'esercizio della libertà di manifestare nel nostro Paese e dall'altro quanto sia pressante l'esigenza di proteggere i cittadini e gli stessi operatori di Polizia dalle azioni violente che vengono poste in essere da frange estremiste di manifestanti. Anche per queste ragioni, con il disegno di legge in materia di sicurezza pubblica, già approvato da quest'Aula, abbiamo dedicato una particolare attenzione al rafforzamento delle tutele di carattere penale nei confronti delle forze di Polizia che devono potere lavorare con serenità, in scenari non privi di rischio. Continueremo ad assicurare, in ogni direzione- ha concluso ancora Piantedosi -, che l'esercizio delle libertà democratiche e, nello specifico, quelle di riunione e di libera manifestazione del pensiero sia garantito e preservato dalle azioni violente di gruppi estremisti».
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