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Angela Celentano, 29 anni di misteri: tra testimonianze discordanti e il sospetto delle adozioni illegali
Oggi 23-06-25, 10:16
Due bambini che raccontano dettagli contrastanti, lo spettro delle adozioni illegali internazionali e la possibilità che la piccola possa essere morta. Il mistero sulla scomparsa di Angela Celentano è ancora pieno di ombre, nonostante siano trascorsi ormai quasi 29 anni da quel 10 agosto 1996. Una data che resterà sempre impressa nella mente di papà Catello e mamma Maria, i genitori della bimba svanita nel nulla dal monte Faito, a Vico Equense, durante una festa della comunità Evangelica che si trova a poche curve dal luogo della scomparsa. Il caso è stato al centro di un approfondimento del programma Incidente Probatorio, condotto da Gabriele Raho su Canale 122 Fatti di Nera. “Angela per noi è vittima di un'adozione illegale – ha detto Virginia Adamo, legale della famiglia Celentano e presidente di Manisco World – poiché sappiamo che in questi casi i bambini perdono completamente la propria identità e, dopo tanto tempo, potrebbero non ricordare nulla della loro infanzia e delle loro origini. Angela si potrebbe trovare in una famiglia senza sapere di essere stata adottata. In alcuni Paesi del mondo, a causa della corruzione e delle tante complicità, queste adozioni vengono registrate regolarmente. Inoltre, da tempo denunciamo la mancata cooperazione tra Stati e altre problematiche”. Per Marina Baldi, genetista forense, “non bisogna fermarsi, prima o poi dobbiamo portarla a casa quella bambina. I genitori non si possono arrendere, finché non troviamo un corpo dobbiamo cercarla viva con tutte le energie possibili”. “Il nodo centrale è tutto nelle due testimonianze di Luca e Renato, i due bambini – ha spiegato Alessandra De Vita, giornalista – tutto fa pensare ad una responsabilità interna a quella comunità, stiamo parlando di 50 adulti. Sono sempre stata persuasa dall'ipotesi del rapimento a scopo di adozione, poiché con tante forze in campo, mentre tutti erano impegnati lì sul posto nelle ricerche, chi aveva intenzione di portare via Angela aveva tutto il tempo di fuggire. Nel 1999 uno zio fu indagato per favoreggiamento insieme ad altre persone di quella cerchia, potrebbe aver avuto un ruolo. Io penso fosse una cosa messa a punto, organizzata, e anche il racconto della nipote il giorno prima che parlava della scomparsa della bambina potrebbe essere un indizio”. Nel corso degli anni, sono state diverse le piste battute e le segnalazioni arrivate un po' da tutto il mondo. A partire dalla bimba rom che somigliava tantissimo ad Angela, passando per Celeste Ruiz e la pista messicana, rivelatasi una fake costruita ad arte da un mitomane che aveva rubato la foto di una donna nata in Messico e che vive in Francia, poi svelata dalle indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, arrivando all'ipotesi Turchia, ultima rimasta in piedi e oggetto di una richiesta di archiviazione della Procura di Napoli a cui i genitori di Angela di recente si sono opposti. La pista più concreta, archiviata nel 2020, ha riguardato l'ambiente familiare di Angela: la Procura di Torre Annunziata ha scavato a fondo, prima di archiviare senza trovare alcun colpevole della scomparsa di Angela. E si arriva al Venezuela, ultima “nuova” pista del 2023, quando una segnalazione portava ad una modella, figlia di un potente politico sudamericano con trascorsi in Italia proprio negli anni '90, confutata dalla prova del Dna. La comparazione del Dna recuperato nel corso delle indagini private non ha portato al risultato sperato da papà Catello, mamma Maria e dalle sorelle Rossana e Naomi. La ragazza della stessa età di Angela con la voglia sulla schiena tanto simile a quella che aveva lei non è la bambina scomparsa nel nulla quel drammatico 10 agosto 1996 sul monte Faito, durante una giornata di preghiera e di festa della piccola comunità evangelica. Capelli biondi, modella molto nota in Venezuela anche perché figlia di un ex diplomatico oggi in politica, la ragazza era stata avvicinata durante la firma di un contratto di lavoro in nord Europa nel gennaio 2023. Su di lei era arrivata una segnalazione molto precisa attraverso il circuito internazionale di associazioni «SOS Desaparecidos». Tutto era partito dalla foto di “age progression” realizzata da Manisco World: “Dopo che Maria ha riconosciuto nell'immagine di “age progression” la sua bambina – ha raccontato Virginia Adamo – da lì in poi, con la collaborazione di altre 400 associazioni a livello internazionale, abbiamo organizzato il lancio che aveva una finalità ben precisa, cioè rendere virale la foto di Angela. Il tempo non gioca a nostro favore, perché quando è stata rapita aveva appena 3 anni e adesso ne ha 32. Però, abbiamo inserito il volto di Angela all'interno di un sistema, con una campagna di sensibilizzazione e diffusione sul circuito Euronet, su tutti i 50mila bancomat d'Europa, comparsa 90 milioni di volte al giorno per 3 giorni”. Tra le ipotesi mai definitivamente accantonate, però, purtroppo c'è anche quella più tragica. “Vorrei tanto essere ottimista, pensare che prima o poi la troveremo – ha detto Marco Valentini – ma ho la sensazione che lì sia successo qualcosa di terribile. È difficile che qualcuno organizzi un rapimento davanti a 60 persone e alla presenza di telecamere. Ci troviamo comunque davanti ad un criminale che è stato anche fortunatissimo. Purtroppo queste storie hanno un solo epilogo, ma il fatto che qui non arrivi l'epilogo è una condanna per i familiari che sono qui a sperare che qualche disgraziato qualsiasi voglia organizzare un finto ricongiungimento dalla Turchia dal Messico. Ma la speranza è un sacrosanto diritto dei familiari”. Secondo Elisa Caponetti, psicologa giuridica e criminologa, “i genitori si attaccano a una speranza, che rende l'elaborazione del lutto quasi sospesa. I familiari si confrontano sempre con la speranza e non c'è mai pacificazione della tragedia vissuta, anche se profondamente c'è la consapevolezza della perdita della figlia. Io credo che il rapimento non possa essere l'unica pista, perché vanno approfondite tutte le altre ipotesi”. La puntata dedicata al caso di Angela Celentano è disponibile sulla piattaforma Cusanomediaplay.it.
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