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Antartide, 23 milioni per la nuova campagna. Bernini: rafforziamo la leadership
01-08-2025, 18:16
Partirà a ottobre 2025 la 41ª spedizione italiana in Antartide, resa possibile da un finanziamento di 23 milioni di euro stanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR). Il decreto, firmato dalla ministra Anna Maria Bernini, rinnova il sostegno al Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), uno strumento strategico per studiare i cambiamenti climatici e ambientali su scala globale. "L'Italia è da sempre protagonista nella ricerca polare e intendiamo rafforzare questo ruolo", ha dichiarato la ministra. Bernini sottolinea come le missioni nel continente ghiacciato rappresentino un presidio scientifico fondamentale, specie alla luce delle sfide poste dal riscaldamento globale. "La scienza può offrire risposte concrete – aggiunge – e la ricerca polare è cruciale per comprendere le trasformazioni in atto e individuare soluzioni sostenibili". "Le missioni in Antartide - prosegue il ministro - rappresentano oggi un presidio scientifico strategico, soprattutto alla luce delle sfide poste dal cambiamento climatico: quello che accade ai poli ha effetti diretti e globali. La scienza può e deve offrire risposte concrete, e la ricerca polare è uno degli strumenti più efficaci per comprendere le trasformazioni in atto e individuare soluzioni sostenibili. Per questo - aggiunge - stiamo lavorando per potenziare il nostro impegno, rinnovando le infrastrutture, sostenendo nuovi progetti e garantendo risorse adeguate a una presenza scientifica stabile e qualificata". Per Bernini "la cooperazione internazionale è fondamentale per affrontare queste sfide: siamo orgogliosi di partecipare ai più avanzati programmi di ricerca nel continente di ghiaccio, in uno sforzo condiviso che unisce competenze, tecnologie e visione. L'Antartide - conclude - non è solo un laboratorio naturale unico al mondo, ma anche un banco di prova per il futuro del nostro pianeta". Tra i focus della prossima campagna: la risposta della calotta antartica al cambiamento climatico, la diffusione di microplastiche e altri inquinanti, la biodiversità, lo studio dell'adattamento umano in condizioni estreme e le osservazioni astronomiche rese possibili da un cielo tra i più limpidi del pianeta. Le attività si svolgeranno presso due basi: la stazione “Mario Zucchelli” a Baia Terra Nova, operativa durante l'estate australe, e la stazione italo-francese “Concordia”, attiva tutto l'anno sul plateau antartico. Proprio quest'ultima ha ricevuto un ulteriore finanziamento di 15 milioni di euro per interventi straordinari di manutenzione. Altri 4 milioni, provenienti dal Fondo per l'edilizia e le infrastrutture di ricerca, sono destinati alla “Laura Bassi”, l'unica nave rompighiaccio italiana, gestita dall'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS). Nato nel 1985, il PNRA è coordinato dal MUR con il supporto scientifico della Commissione Scientifica Nazionale per l'Antartide (CSNA). Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) cura le attività scientifiche, mentre la logistica è affidata all'ENEA.
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