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Anziana sotto la macerie di una palazzina crollata: ricerche senza sosta
06-03-2025, 09:08
«Spero solo che la signora si salvi», dice il testimone che, in apprensione, parla ai giornalisti dell'anziana che abitava al quarto piano del palazzo crollato a Bari, nel quartiere Carrassi, all'angolo tra via De Amicis e via Pinto. Si tratterebbe di una 72enne con disabilità che, nonostante l'ordinanza di sgombero della palazzina arrivata il 24 febbraio dello scorso anno, sarebbe rimasta all'interno della sua abitazione. Oltre alla donna, al primo piano abitavano anche due famiglie, forse abusivamente: una era fuori città al momento del crollo, l'altra è riuscita a scappare appena uditi gli scricchiolii nei muri. La scena che ha devastato l'isolato tra via De Amicis e via Pinto è stata surreale. Un attimo prima tutto era tranquillo, poi un rumore sordo ha preceduto la tragedia. Un edificio di cinque piani è collassato improvvisamente, avvolgendo l'intera area in una nube di polvere. Enorme è stata la coltre che ha invaso la strada rendendo l'aria irrespirabile. Tutta la zona è stata immediatamente chiusa al traffico e il rione è andato completamente in tilt, con auto in sosta, alcune delle quali sepolte dalle macerie. I soccorsi sono stati tempestivi, in una situazione catastrofica. «Da quanto mi hanno raccontato, la famiglia del primo piano è stata proprio tirata fuori prima del crollo. In pochi secondi poi è caduto tutto - ha aggiunto un testimone, in strada -. Fortunatamente non c'erano gli operai che da qualche settimana stanno lavorando sulla struttura, altrimenti sarebbe stata una tragedia ancora più grande». Le operazioni di salvataggio sono state immediate: al lavoro 19 squadre ordinarie di Vigili del Fuoco e le Usar (unità di soccorso per il recupero sotto le macerie), unità cinofile da ricerca in catastrofe e tecnici del soccorso alpino e speleologico della Puglia. «Stavo raggiungendo la mia auto, parcheggiata quasi vicino al palazzo. Improvvisamente, ho sentito uno scricchiolio, un rumore sordo che mi ha gelato il sangue. Poi, come un flash, ho visto del materiale che cadeva. Il resto è stato un attimo: ho fatto in tempo ad avere la lucidità di correre via, ma solo un attimo dopo, è crollato tutto. È stato spaventoso, uno scenario apocalittico», racconta un passante che si trovava nelle vicinanze al momento del crollo. L'immagine di quel momento è nitida: «Polvere ovunque, gente che urlava, che correva in ogni direzione». E aggiunge: «Ho dovuto rialzare una anziana signora che era caduta, altrimenti sarebbe stata ovviamente calpestata. Tutti correvano, piangevano e urlavano. Non riuscivamo nemmeno a capire dove fosse la via di fuga, la confusione era totale. Speriamo solo non ci siano feriti». Speranza che si è affievolita quando i Vigili del Fuoco, aperto un varco nelle macerie, hanno udito le urla di una donna provenire dai detriti: hanno inserito una telecamera e un microfono tra i resti dell'edificio. La donna, si pensa, potrebbe essere proprio la 72enne di cui parlano i testimoni. «La cosa più importante in questo momento è fare il possibile per verificare e tentare, se c'è qualcuno, di salvargli la vita», ha affermato il sindaco di Bari, Vito Leccese, accorso sul luogo del disastro. Il palazzo, che ospitava circa 20 famiglie, era stato evacuato nel febbraio 2024 dopo che erano stati riscontrati danni strutturali seri. Secondo i primi accertamenti, l'edificio potrebbe essere imploso a causa del cedimento di un pilastro centrale. Le ricerche tra le macerie intanto continuano senza sosta. Intorno all'una di questa mattina, uno dei cani molecolari impiegati aveva abbaiato e cominciato a scavare velocemente in un punto, che per i vigili del fuoco era quello in cui poteva esserci la donna. Ore di apprensione per la figlia che ha seguito le operazioni, tra le lacrime, avvolta in un piumino rosso e il cappuccio per ripararsi dal freddo pungente. Dalle ricerche, ancora nessun risultato. Intanto le indagini sul crollo sono passate alla Squadra Mobile della Questura di Bari.
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