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"Appello fascista", la figuraccia di Berizzi su La Russa: smentito così
06-11-2024, 18:09
La "pietra" scagliata all'indirizzo di Ignazio La Russa torna indietro a Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica da sempre impegnato contro l'estrema destra e il neofascismo. Nella rubrica Pietre si scaglia contro il presidente del Senato reo, a suo dire, di strizzare l'occhio ai nostalgici nella sua visita al Sacrario militare di Redipuglia, in provincia di Gorizia, dove si è recato per la Festa delle forze armate e dell'Unità d'Italia. Cosa ha scritto La Russa sul libro d'onore del cimitero militare monumentale che contiene le spoglie di oltre 100 000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale? “Anche quest'anno rinnoviamo l'omaggio commosso e gridiamo con i vostri nomi: presente!”. La frase è diventata l'incipit del pezzo di Berizzi che commenta: "'Presente!' era il rito d'appello delle squadracce fasciste di Benito Mussolini. Un rito poi mutuato e 'tramandato' dai gruppi neofascisti per commemorare i loro morti, nei cimiteri e nelle piazze: dai soldati della Rsi alle vittime degli anni di Piombo, come quelle di Acca Larentia e Sergio Ramelli", si legge nell'articolo. La replica di La Russa non si fa attendere. "Sì vede che non è mai stato al Sacrario Militare di Redipuglia, dove la parola PRESENTE onora ogni nostro caduto", scrive la seconda carica dello Stato postando una foto che dice tutto: una veduta del sacrario con la parola "presente" a perdita d'occhio. Sì vede che non è mai stato al Sacrario Militare di Redipuglia, dove la parola PRESENTE onora ogni nostro caduto. pic.twitter.com/7nXGETnvGx — Ignazio La Russa (@Ignazio_LaRussa) November 6, 2024
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