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Askatasuna, parte la colletta. Il centrodestra: "Rispetteranno la legge?"
Oggi 19-11-25, 14:35
Il discusso centro sociale torinese Askatasuna, oggetto di un piano di "legalizzazione" fortemente voluto dal sindaco Stefano Lo Russo, ha annunciato sulle pagine locali di Repubblica l'avvio di una colletta con l'obiettivo di raccogliere 100mila euro per lavori di ristrutturazione dei locali occupati da anni in corso Regina Margherita 47. “Siamo certi – afferma Grazia Poggio Sartori, consigliere di Fratelli d'Italia in Circoscrizione 1 - che gli spettacoli, le feste, i concerti e le cene destinati a racimolare i soldi rispetteranno tutte — proprio tutte — le normative vigenti, così come il Comune esige dai regolari esercenti: permessi di somministrazione, autorizzazioni sanitarie, SIAE, agibilità, prevenzione incendi, emissioni acustiche, tutto in perfetto ordine. Del resto Askatasuna è universalmente noto per il suo rigoroso rispetto delle regole, della legalità e della trasparenza amministrativa. Una garanzia”. “Siamo sinceramente entusiasti di scoprire che a Torino sta nascendo una raccolta fondi per finanziare quella che, da quasi trent'anni, è una vera e propria fucina di odio, violenza e guerriglia urbana. E che tutto ciò avvenga con un endorsement comunale è quasi commovente: finalmente una città che sostiene i suoi "talenti", anche quelli specializzati in assalti alle Forze dell'Ordine e in devastazioni assortite. Attendiamo con sincero interesse che l'elettorato di Pd, Avs e Cinquestelle si metta generosamente all'opera per raccogliere i fondi necessari alla ristrutturazione della storica sede dell'antagonismo torinese. Complimenti”. Ad affermarlo Roberto Ravello, vice capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Piemonte. “Questa operazione – aggiunge Ravello - passerà alla storia come uno dei più brillanti capitoli della Torino progressista: una città che, pur di non disturbare gli antagonisti più violenti, li accoglie, li finanzia e li nobilita. Una indubbia lezione di coraggio. E, soprattutto, di priorità”. "Chi guida le istituzioni ha il dovere di ristabilire ordine e rispetto, senza scorciatoie. Ma a Torino questa regola non vale più, da anni ormai. Vorremmo chiedere al sindaco se il giovane riconosciuto dal giudice con “indole violenta” e arrestato per aggressione alle forze dell'ordine durante il No Meloni Day o i due fuggiaschi ProPal trovati sempre dagli agenti ospitati nella “non più okkupata Askatasuna” fossero nella pattuglia di chi faceva le pulizie di Natale. C'è un limite alla decenza, l'Amministrazione Lo Russo l'ha superata da un bel pezzo insieme agli pseudo garanti di questo patto scellerato», commentano il segretario provinciale di Forza Italia Roberto Rosso e quello cittadino Marco Fontana.
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