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Aspettavano armati l'arrivo della Macchina di Santa Rosa: arrestati due turchi
Oggi 04-09-25, 07:41
Paura a Viterbo nel bel mezzo della Festa di Santa Rosa, la manifestazione più importante dell'anno per la città e per i suoi abitanti, a cui partecipano migliaia di persone. Ieri, intorno alle 19.30, poco prima della partenza della processione, la Polizia, a seguito di una segnalazione, ha fatto irruzione in un bed and breakfast vicino alla Casa Museo di Santa Rosa, arrestando due uomini turchi armati, che si erano nascosti nella struttura, situata nell'ultimo tratto di strada dove solitamente termina la sfilata. I due sarebbero parte di un gruppo criminale attivo a Viterbo, già noto alle forze dell'ordine, composto da diversi altri membri. Proprio mentre fervevano gli ultimi preparativi prima della partenza della gigantesca “Macchina Dies Natalis” (una struttura di ventotto metri di altezza per 50 quintali di peso dedicata alla patrona) la notizia si è sparsa velocemente in città, allarmando un po' tutta la popolazione, parte della quale temeva si potesse trattare di un'operazione terroristica che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti. Poco dopo le ore 20.00 il Prefetto Sergio Pomponio convoca i vertici del Sodalizio dei Facchini (il gruppo di persone incaricato di trasportare l'enorme Macchina) e il Sindaco, per comunicare che per motivi di sicurezza, per la prima volta nella storia la processione si sarebbe potuta svolgere con le luci accese, sospendendo così la tradizionale sfilata “al buio” cui i viterbesi sono abituati (cosa che qualcuno non ha preso bene, fischiando la decisione). Anche perché le Forze dell'Ordine non avevano escluso che, oltre ai due turchi arrestati, altri membri del gruppo criminale potessero essere ancora in circolazione, pronti ad entrare all'interno di un'operazione diffusa in diverse zone della cittadina. Per favorire le ricerche, dunque, si era ipotizzata la necessità di mettere da parte tradizione e atmosfera e accendere l'illuminazione pubblica durante la processione. Ma alla fine, dopo una partenza a luci accese, sono state spente di nuovo. Senza dimenticare che ieri, a Viterbo, erano presenti due Ministri, quello degli Esteri, Antonio Tajani, e quello della Cultura, Alessandro Giuli, circostanza che ha reso lo scenario ancor più inquietante. Le indagini sono ancora in corso, quindi non è ancora chiaro quali fossero le intenzioni dei due fermati, né è noto se avessero dei complici; ma la presenza di personaggi armati appostati all'arrivo di una processione con migliaia di partecipanti certo non prometteva nulla di buono. Questioni di sicurezza, peraltro, si erano già poste nelle ore precedenti, sebbene di entità assai meno preoccupante. Per la prima volta, infatti, la processione - che dura circa due ore, comprensive di cinque soste, e che copre oltre un chilometro e mezzo di strade del centro storico - si è svolta senza le sedie del pubblico lungo la strada: anche questa una piccola "rivoluzione" per una manifestazione che per secoli si è svolta con i partecipanti seduti lungo il percorso. In questo caso però, a differenza dell'accensione delle luci, ci sono state polemiche e piccole disobbedienze, anche se alla fine, da questo punto di vista, tutto è filato liscio.
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