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"Assillati da richieste inutili". Si dimettono i giardinieri di re Carlo
Ieri 24-07-25, 13:16
Niente sembra più funzionare nei giardini fioriti di Highgrove House. In questa tenuta, Carlo III ha creato negli anni il suo rifugio e laboratorio personale, dove applica i propri principi ecologici da oltre 45 anni. Tuttavia, secondo quanto rivelato dal Sunday Times, ben 11 giardinieri hanno lasciato il lavoro negli ultimi 3 anni, inclusi 2 capi giardinieri, segnalando condizioni di lavoro insostenibili. I problemi principali riguardano un carico di lavoro eccessivo, richieste impossibili da parte del re, ritmi estenuanti e stipendi minimi. A Highgrove, Carlo è particolarmente esigente. In un episodio raccontato dal giornale, avrebbe detto: "Non fate più venire quest'uomo", riferendosi a un capo giardiniere giudicato impreparato su una particolare varietà di fiore. Alla fine del 2023, uno dei giardinieri ha sporto un reclamo ufficiale, citando mancanza di personale e risorse adeguate per far fronte alle richieste del re. Secondo il dipendente, il continuo sovraccarico ha provocato anche problemi fisici nel team. Il re invia regolarmente memo dettagliatissimi ai giardinieri, con indicazioni minuziose, come la rimozione di certe piante attorno alla piscina. In questi messaggi, spesso poetici, si lamenta anche di piccoli episodi: la potatura sbagliata dei suoi delphinium preferiti che gli ha rovinato l'estate, la morte di un'azalea a lui cara, la crescita poco soddisfacente di un ciliegio o l'assenza di etichette su un magnolia. Oltre alla meticolosità del re, ciò che ha davvero stremato lo staff è la mancanza di mezzi. Nonostante l'espansione costante dei giardini, il numero di giardinieri è rimasto invariato negli anni, fermo a 12 unità, mentre le richieste aumentano ogni giorno. Oggi la gestione dei giardini è affidata alla King's Foundation, l'organizzazione benefica fondata da re Carlo. La proprietà sarebbe dovuta passare al principe William perché appartenente alla casata di Galles, ma re Carlo ha disposto che rimanga sotto il suo controllo fino al compimento dei 92 anni. Un'indagine esterna ha confermato carenze di personale, pratiche gestionali mediocri e salari troppo bassi per attrarre e trattenere dipendenti. Le raccomandazioni ricevute, tra cui l'assunzione di personale temporaneo e supporto per la salute mentale, sembrano però non aver avuto effetti concreti. In una nota ufficiale, la King's Foundation ha dichiarato: "Ci impegniamo a essere un datore di lavoro esemplare e siamo orgogliosi di registrare regolarmente alti livelli di soddisfazione nella nostra indagine annuale sul personale. Il nostro tasso di turnover è ben al di sotto della media nazionale, così come il numero di reclami ufficiali ricevuti".
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