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"Attaccare Feltri". Spuntano le intercettazioni del padre delle gemelle Cappa
Oggi 23-05-25, 08:55
Da sempre Vittorio Feltri è convinto che non è Alberto Stasi l'assassino di Chiara Poggi. Il giornalista che oggi è il direttore editoriale de il Giornale non ha mai smesso di sostenere la sua posizione, come ribadito in questi giorni in cui le nuove indagini sul delitto di Garlasco hanno messo sotto i riflettori Andrea Sempio. E il nome di Feltri oggi spunta in alcune "Intercettazioni" ottenute e pubblicate dal settimanale Giallo. Il protagonista è il padre delle gemelle Cappa, Stefania e Paola cugine di Chiara Poggi, l'avvocato Ermanno Cappa, e risalgono ai giorni successivi del delitto. "L'uomo dice alla moglie e alle figlie di avere un incontro a Roma con alcuni deputati per attaccare Vittorio Feltri e scoprire chi gli passa i documenti a favore di Stasi. Dice anche di aver contattato alti funzionari del Garante della Privacy e dell'Ordine dei giornalisti che hanno già 'cazziato' la Stampa di Torino", fa sapere il settimanale, "E che un senatore, A.C., si sta muovendo. Perché il padre delle Cappa ha contattato persone di alto livello per bloccare le notizie sulle figlie? Amore paterno? I documenti originali delle intercettazioni sono tutti pubblicati sul giornale, in esclusiva. Il caso di Garlasco riserverà altre sorprese: è stato manipolato?", si chiede Giallo. Intanto l'agente di spettacolo Francesco Chiesa Soprani consegnerà "alla Procura" di Pavia che indaga sul delitto di Garlasco i messaggi di Paola Cappa. Lo ha detto la sua legale, l'avvocato Solange Marchignoli, in collegamento con Storie Italiane su Rai1. "Ho preso contatti con un'agenzia per riversare i messaggi che sono stati ricevuti su un supporto telematico ufficiale al fine di consegnarli alla Procura, salvo che non intervenga prima la chiamata del pubblico ministero", ha affermato l'avvocata. "Il mio cliente non si sarebbe mai esposto se non avessero virgolettato quel famoso messaggio - ha aggiunto -. I messaggi sono 186 e verranno ufficialmente consegnati, poi se possono contribuire all'indagine bene, altrimenti nulla". "Tutte le persone in buona fede - ha concluso - cercano di contribuire per capire la verità". Le chat sono finite nel dibattito pubblico e al centro di uno scontro con Fabrizio Corona.
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