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Bambini tolti alla famiglia, dalla casa al ricorso: l'avvocato svela la prossima mossa
Oggi 24-11-25, 12:06
I tre figli di Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, la famiglia che vive nel casale dei boschi di Palmoli, a Chieti, sono in una casa famiglia con la madre che può fare loro visita. Come noto il tribunale de L'Aquila ha sospeso ai due la podestà genitoriale, e la famiglia si prepara a presentare ricorso in una vicenda che divide l'opinione pubblica. Il padre dei piccoli - due gemelli di 6 anni e una bambina di 8 - è stato intervistato a L'aria che tira: "Non stanno sereni là, non sono tanto felici perché stanno rinchiusi e non sono abituati, loro sono abituati a essere liberi, ad arrampicarsi sugli alberi e a correre per le campagne, montando a cavallo, giocando con l'asino... Altro tipo di vita". Nella trasmissione di La7 condotta da David Parenzo parla anche l'avvocato della coppia. Oggi la struttura dove sono i bambini potrebbe "emettere una prima relazione da parte delle educatrici e della direttrice", sperando "di poter ricongiungere per più tempo la madre con i figli concedendo loro la possibilità di abitare in un'unica stanza", dice Giovanni Angelucci. Al momento la madre vive nella struttura ma non dorme nella stessa stanza. Il legale entra nel merito delle contestazioni alla famiglia a partire dalla lesione "nel diritto alla vita di relazione", si legge nell'ordinanza. "Hanno più rapporti relazionari veri, umani e profondi questi bambini che tanti loro coetanei. Non hanno 5.000 followers o 5.000 amici virtuali su internet ma hanno persone che si sono mobilitate fin dal primo momento, scendendo in piazza e facendo sit-in". "Così come ritengo sia da escludere il discorso della socializzazione come conseguenza della scolarizzazione", afferma Angelucci. I giudici parlano di "isolamento" di questi bambini e di una vita non adatta a minori, in una struttura fatiscente, oltre al fatto che non frequentato la scuola. "È datato 3 novembre 2025 un documento rilasciato dall'istituto comprensivo scolastico in cui il dirigente scolastico autorizza questa famiglia per l'anno scolastico 2025-26 ad avvalersi del diritto all'istruzione parentale che in Italia è regolamentato da legge. Questi signori hanno scelto di vivere in Italia proprio perché la nostra Costituzione garantisce un'istruzione paritaria, in questo caso istruzione parentale, rispetto alla scuola dell'obbligo", rivela l'avvocato. Sulle condizioni del casale il legale sottolinea che "non si tratta di un rudere fatiscente, inabitabile, inagibile, bensì di una struttura di più di 100 anni fa che ha resistito alle intemperie del tempo e anche all'incuria perché per circa 20-30 anni non è stata abitata. È stata messa in vendita e acquistata tramite agenzia immobiliare. La casa è molto più accogliente, è molto più calda di tante altre case normali".
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