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Barbero: "Come il 1914", lo storico e l'analogia inquietante sulla guerra
06-04-2025, 11:54
Fisicamente lontano ma virtualmente connesso: Alessandro Barbero arringa la piazza nella manifestazione contro il riarmo di sabato 5 aprile promossa dal M5s e con il suo solito piglio da storico descrive l'attuale situazione geopolitica. Tra i volti di spicco dell'area pacifista, lo scrittore torinese ha parlato descrivendo foschi orizzonti per l'Europa e l'Italia. “A noi storici spesso chiedono, ma l'epoca nostra che stiamo vivendo a quale periodo del passato assomiglia? – esordisce – comincio ad avere sempre più l'impressione che l'epoca nostra assomigli paurosamente agli anni che hanno preceduto lo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914”. Lo storico snocciola alcuni paragoni: l'Europa allora usciva dal un lungo periodo di pace, eccezion fatta per le guerre nei Balcani e quelle coloniali; esattamente come adesso se escludiamo i conflitti nella ex Jugoslavia e quelli in Medioriente. Ancora somiglianze con la prima guerra mondiale: “Quel mondo che assomigliava molto a quello nostro di oggi, non è così strano che poi siano precipitati in una guerra spaventosa – spiega – di guerra parlavano continuamente, della prossima guerra parlavano continuamente. C'era un genere letterario che oggi è dimenticato, ma che all'inizio del secolo faceva furore”. Per lo storico le conseguenze di quel clima furono nefaste: “L'opinione pubblica intossicata, sentendo parlare continuamente della prossima guerra e dei malvagi nemici che ci minacciano, ha cominciato a chiedere sicurezza, armamenti e alleanze”. “1894, alleanza tra Francia e Russia. 1904, alleanza tra Francia e Inghilterra – spiega – E poi le alleanze faranno sì che alla prima scintilla che esplode nei Balcani tutti questi paesi siano costretti a entrare in guerra, uno dopo l'altro, perché sono vincolati dalle alleanze”. Sul riarmo è molto critico: “È pazzesco, negli ultimi cinque anni prima dello scoppio della prima guerra mondiale le grandi potenze europee, compresa l'Italia, che era l'ultima delle grandi potenze, ma insomma si considerava tale anche lei, aumentano le spese militari del 50% in media, in pochi anni”. L'unico risultato – secondo Barbero – è che in tutti i paesi si diffuse il nervosismo, la sensazione di insicurezza, la sensazione che l'altro è il nemico. “All'epoca c'era il servizio militare, c'era dappertutto. Oggi ne sentiamo quasi parlare come di una cosa che magari andrebbe reintrodotta – Barbero ne ha anche per il servizio militare obbligatorio, ma per lui c'è di più – Cominciano a uscire i libri dei generali che parlano della prossima guerra. Nel 1911 esce un libro del generale tedesco von Bernhardi che si intitola La Germania e la prossima guerra”. Infine chiude con un invito alla folla: “Ecco, io poi ogni tanto mi dico ‘Ma no, non è vero dare che la nostra epoca assomiglia tanto a quella, ci sono tante differenze' – dice sarcastico – però alla fine io credo che dipenderà essenzialmente da noi fare in modo che davvero questa nostra epoca non assomigli troppo a quella che ha preceduto il suicidio dell'Europa nel 1914”.
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