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Bollicine italiane: Prosecco, Franciacorta e gli altri
Oggi 28-10-25, 17:30
In Italia il brindisi non è solo un gesto conviviale: è quasi un rito. E le bollicine, da Nord a Sud, ne sono le protagoniste indiscusse. Ma dietro ogni calice si nasconde un mondo fatto di tradizioni, territori e – sì – anche qualche differenza che vale la pena conoscere, senza diventare esperti sommelier. Il Prosecco è di gran lunga la bollicina italiana più famosa nel mondo. Viene prodotto principalmente in Veneto e Friuli, con la Glera come uva base. Fresco, leggero, fruttato: è pensato per essere bevuto giovane, spesso come aperitivo. Il suo successo si deve anche al metodo di produzione, il Charmat, che prevede la seconda fermentazione in autoclave (grandi contenitori d'acciaio), mantenendo il vino fresco e accessibile. TUTTI GLI ARTICOLI DI "BEVIAMOCI SU" Nel cuore della Lombardia, tra le colline della Franciacorta, nasce invece un altro tipo di bollicina: quella ottenuta con il metodo classico. Qui la rifermentazione avviene in bottiglia, come accade per lo Champagne. I tempi sono più lunghi, i profumi più complessi, il gusto più rotondo. Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco si uniscono per creare un vino da tavola raffinato, spesso scelto per le grandi occasioni. Oltre a queste due star, esistono bollicine italiane meno conosciute ma altrettanto interessanti. Trentodoc, ad esempio, è un metodo classico prodotto in Trentino, noto per la sua finezza e mineralità. Viene affinato per anni nelle gallerie scavate nella roccia, dove il silenzio e la temperatura costante fanno la loro parte. C'è poi l'Alta Langa, eccellenza piemontese che nasce in alta quota e con lunghissimi affinamenti. È forse la più “riservata” tra le bollicine italiane, ma conquista chi cerca qualcosa di deciso e strutturato. Non serve una laurea in enologia per fare una buona scelta. Basta farsi guidare dal contesto: per un aperitivo leggero? Prosecco: fresco e immediato. Per una cena elegante o un regalo? Franciacorta o Trentodoc: più strutturati, versatili a tavola. Vuoi stupire con qualcosa di insolito? Prova l'Alta Langa. Occhio anche all'etichetta: un “Pas Dosé” sarà secco e diretto, un “Brut” equilibrato, un “Extra Dry” più morbido (paradossalmente, è più dolce del Brut). In fondo, le bollicine italiane sono un piccolo specchio del nostro Paese: varie, territoriali, conviviali. Sceglierle consapevolmente è un modo per gustare non solo un vino, ma un frammento d'Italia. E brindare, oggi più che mai, può diventare un gesto di attenzione e stile.
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