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Mercosur, pressing su Italia e Francia per firmare l'accordo. Lula chiama Meloni
Ieri 18-12-25, 21:49
La pressione si alza sull'Europa per la firma degli accordi con il Mercosur, il mercato comune dei paesi del Sud America. Nonostante il via libera del Parlamento europeo a un ulteriore pacchetto di garanzie per gli agricoltori, nell'immediata vigilia del Consiglio Ue, gli Stati membri restano divisi e la discussione ferma, con Italia e Francia che tengono il freno a mano tirato, mentre Germania e Spagna spingono sull'acceleratore. Per Roma l'accordo sulle clausole di salvaguardia agricole è un passo in avanti, ma non so se sufficiente", sottolinea il ministro degli Esteri Antonio Tajani, confermando la linea espressa poche ore prima dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La premier aspetta "garanzie" per gli agricoltori prima di mettere la firma in calce all'accordo, e se ci vorrà ancora tempo "prenderemo altre settimane". Frasi che fanno scattare l'allarme dall'altra parte del mondo, tanto da spingere il presidente brasiliano Lula da Silva ad alzare il telefono e chiamare Meloni. "La mia sorpresa è stata scoprire che Italia e Francia erano contrarie a firmare l'accordo per il Mercosur. Allora ho chiamato la premier italiana - racconta Lula ai media del suo Paese -, che mi ha detto di non essere contraria ma di trovarsi in difficolta con gli agricoltori italiani", garantendogli però "che può convincerli". Per questo "mi ha chiesto di avere pazienza una settimana, dieci giorni, al massimo un mese". Anche Palazzo Chigi interviene, con una nota per spiegare la propria posizione: "Come già dichiarato in Parlamento dalla presidente Meloni e ribadito anche al presidente del Brasile Lula, il governo è pronto a sottoscrivere l'intesa non appena verranno fornite le risposte necessarie agli agricoltori, che dipendono dalle decisioni della Commissione europea e possono essere definite in tempi brevi". Dunque, la palla sarebbe nel campo di Bruxelles. Non è un fulmine a ciel sereno, ma di sicuro il presidente brasiliano non si aspettava una resistenza così dura nemmeno dalla Francia. "Ho parlato molte volte con il presidente Macron, con l'opposizione francese e persino con la Première Dame Brigitte, chiedendole di aprire il cuore del marito. Parigi non ha molto da perdere a causa dell'agricoltura brasiliana, visto che loro producono una cosa, noi un'altra". Lula spiega che riferirà ai propri omologhi del Mercosur la situazione, ma allo stesso tempo lancia un messaggio ai partner Ue: "Se volessi riunire gli oppositori in Brasile e vedere chi firmerebbe, ci sono molti imprenditori che non lo farebbero. Eppure abbiamo insistito per convincerli che era importante concludere l'intesa. Penso che quando noi governanti vogliamo fare qualcosa, dobbiamo farlo". Nel Vecchio Continente c'è anche chi non ha dubbi sul Mercosur. Come il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che prima di entrare nella riunione del Consiglio Ue ha detto: "L'accordo con il Mercosur è in fase di negoziazione da 25 anni, ora e il momento di prendere una decisione. Se l'Ue vuole rimanere credibile nella politica commerciale globale, le decisioni devono essere prese adesso". Sulla stessa lunghezza d'onda è anche il premier spagnolo Pedro Sanchez: "Sarebbe molto frustrante se l'Europa non riuscisse a raggiungere l'accordo con il Mercosur, una volta che abbiamo già approvato al Parlamento europeo le clausole di salvaguardia per il settore primario europeo e una volta che abbiamo tutto pronto e che anche la Presidenza del Mercosur ha tutto pronto perché si possa ratificare a nome dell'Europa da parte della Commissione europea". Musica per le orecchie di Ursula von der Leyen: "Il Mercosur svolge un ruolo centrale nei nostri accordi commerciali: è potenzialmente un mercato di 700 miliardi di consumatori, quindi è di fondamentale importanza ottenere il via libera e completare il negoziato". Come riferisce lo stesso Lula, la presidente della Commissione Ue aveva indicato nel 20 dicembre la data per la sottoscrizione dell'intesa. A meno di clamorose svolte dell'ultima ora, i piani andranno rivisti.
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