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Boom Meloni nei sondaggi dopo il flop del referendum. Pd e M5S in crollo verticale
Oggi 28-06-25, 07:58
Nel mese di giugno, dominato dallo scoppio della guerra tra Israele e Iran e dal dominio di Donald Trump sulla scena internazionale, il quadro politico italiano si muove con dinamiche ormai consolidate: le forze di governo avanzano, mentre le opposizioni faticano a trovare una voce unitaria e convincente. Con anche il flop del referendum a pesare sui dati. Secondo l'ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli sulle intenzioni di voto, aggiornato al 26 giugno, Fratelli d'Italia tocca il 28,2% (+0,9%), il valore più alto dell'ultimo anno. Un risultato che, spiega il sondaggista sul Corriere della Sera, conferma il rafforzamento della premier Giorgia Meloni. Anche gli alleati crescono: la Lega migliora di un punto percentuale fino all'8,8%, Forza Italia cresce dello 0,6% e si assesta all'8,4%. Complessivamente, il centrodestra di governo guadagna terreno, con un +2,5%. Le opposizioni, al contrario, appaiono fragili e frammentate. Il Partito Democratico perde quasi un punto, fermandosi al 21,4%, archiviando l'effetto positivo delle recenti amministrative. A pesare sono soprattutto le divisioni interne, emerse con forza in occasione del referendum – bocciato nettamente dagli elettori – e sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle scende al 13,3%, segnando la flessione più marcata tra le principali forze politiche. Nonostante la forte esposizione mediatica di Giuseppe Conte, il Movimento non riesce a trasformare visibilità in consenso. Stabili o in lieve calo le altre forze progressiste, che nel complesso perdono il 2,2%. Le proteste contro il riarmo europeo hanno evidenziato divergenze profonde nel cosiddetto “campo largo”, che non riesce a trasmettere un messaggio unitario su temi chiave come la difesa comune e la collocazione internazionale dell'Italia. Anche sul piano del gradimento personale, i segnali sono chiari: l'indice della presidente Meloni sale di tre punti, tornando ai livelli migliori dello scorso anno, così come quello del governo nel suo complesso. Sul fronte dei leader, piccoli incrementi per Tajani e Salvini; lievi cali per Conte, Schlein e Fratoianni. In sintesi, in un quadro globale sempre più instabile, l'elettorato italiano sembra preferire, secondo i dati Ipsos, la continuità alla conflittualità. E se le opposizioni non riusciranno a elaborare una proposta coerente e condivisa, è probabile che il centrodestra continuerà a raccogliere i frutti di una strategia rassicurante agli occhi di una larga parte del Paese.
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