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Bove operato: impiantato un defibrillatore rimovibile. Potrà tornare a giocare?
10-12-2024, 10:34
Questa mattina presto, Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina, è stato sottoposto a un intervento per l'impianto di un defibrillatore sottocutaneo presso l'ospedale Careggi. La procedura, eseguita dall'équipe di aritmologia, rappresenta una pratica consolidata per trattare pazienti a rischio di eventi cardiaci gravi. Bove, 22 anni, era stato colpito da un grave malore durante la partita contro l'Inter lo scorso 1° dicembre: al 17', il calciatore di proprietà della Roma si è accasciato in campo, richiedendo un intervento d'urgenza. Trasportato in ambulanza verso l'ospedale, ha subito un arresto cardiaco, risolto grazie all'uso di un defibrillatore semiautomatico. Giunto a Careggi cosciente, è stato inizialmente ricoverato in terapia intensiva per il monitoraggio delle sue condizioni, prima di essere trasferito nel reparto di cardiologia. Nei giorni successivi al ricovero, i medici hanno prospettato al giovane atleta l'ipotesi di inserire un defibrillatore sottocutaneo, dispositivo raccomandato dalle linee guida internazionali in casi come il suo. Il device, simile a un pacemaker, è progettato per intervenire automaticamente in caso di pericolose aritmie: il dispositivo impiantato chirurgicamente è capace di rilevare il battito cardiaco irregolare o pericoloso ed erogare uno shock salvavita per riportare il ritmo alla normalità. Dopo una riflessione condivisa con la famiglia, Bove, riferisce Repubblica, ha accettato la procedura, comprendendo i rischi legati alla sua condizione e inoltre ha accettato l'idea di operarsi poiché arrivato nella struttura con un problema cardiaco, motivo per cui senza operazione, da protocollo, non verrebbe dimesso dall'ospedale. L'installazione del defibrillatore apre interrogativi sul futuro sportivo di Bove. La normativa italiana vieta infatti agli atleti portatori di tali dispositivi di praticare sport a livello agonistico, una scelta dettata da considerazioni di sicurezza. In questo caso il dispositivo impiantato è removibile e, qualora le condizioni mediche lo permettessero, il calciatore potrebbe valutare in futuro la possibilità di rimuoverlo attraverso un intervento chirurgico. L'equipe medica sta proseguendo le indagini diagnostiche per identificare l'origine del problema cardiaco, curato con le giuste terapie farmacologiche. Secondo la Gazzetta il defibrillatore è un dispositivo che, dopo un paio di mesi circa, è possibile rimuovere, più o meno temporaneamente. “Questo non significa, però, che potrà giocare in Italia - evidenzia la Rosea - dopo quanto accaduto al centrocampista e indipendentemente dalla natura del defibrillatore, la strada verso la A è destinata a chiudersi perché di norma non si concede l'idoneità in questi casi. Molte porte in campionati esteri però restano aperte.
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