s

Bufala TeleMeloni: al Tg1 di Chiocci più spazio alle opposizioni
Ieri 31-08-25, 07:59
L'ultimo rapporto dell'Osservatorio di Pavia sull'andamento della percentuale di visibilità dedicata dal Tg1 al Governo e alle opposizioni offre un punto di vista del tutto interessante circa il pluralismo della principale testata Rai. Secondo il rapporto, stilato prendendo in considerazione il quindicennio compreso fra il gennaio 2010 e il luglio 2025, durante la direzione del Tg1 da parte di Gian Marco Chiocci, la media della quota di «tempo in voce» dedicata al Governo è stata del 22.9%. Inferiore di un terzo a quella media dedicata all'Esecutivo nell'arco degli ultimi quindici anni, che equivaleva al 33.5%, e a maggior ragione a quella dedicata al Governo dalle direzioni precedenti della Testata, sempre nel periodo considerato, ovvero il 35.2%. Quanto alla visibilità offerta alle opposizioni, durante la sua direzione del Tg1, Chiocci ha garantito a Pd, M5s, AVS e così via una percentuale del 32.1%, superiore di quasi un terzo rispetto alla media totale del periodo preso in esame (22.7%). Escludendo i governi tecnici di larghe intese, la media dedicata alle opposizioni dai predecessori di Chiocci è stata del 27.7%. Il tempo dedicato alle opposizioni dalla presente direzione, quindi, conclude l'Osservatorio di Pavia, risulta quindi superiore del 15% a quella dedicata alle opposizioni dalle direzioni precedenti. Frattanto, l'indiscrezione – immediatamente smentita dal diretto interessato – secondo la quale Chiocci sarebbe pronto a lasciare la guida del notiziario per diventare il portavoce di Giorgia Meloni ha destato un certo scalpore nella giornata di ieri. Gad Lerner, già direttore a sua volta del Tg1, ha svelenato sui social network: «Carrierona meritata, quella di Gian Marco Chiocci, autore dello scoop del secolo: 20 minuti d'intervista a Gennaro Sangiuliano su Maria Rosaria Boccia. Così nell'Italia di Meloni si vola direttamente dalla direzione del Tg1 a Palazzo Chigi. È il giornalismo, bellezza». Prontamente gli ha risposto, sempre sui social, Francesco Storace. «Lerner, lo smemorato. Con un tweet senza stile, Gad Lerner si permette di attaccare un professionista con i fiocchi come Gian Marco Chiocci. Rinfreschiamogli la memoria sulla sua uscita dal Tg1 Rai». Il tweet di Storace era corredato da un video pubblicato su YouTube tratto dal Tg1 del primo ottobre del 2000, quando Lerner si dimetteva dalla direzione del notiziario «a seguito di polemiche scoppiate dopo la messa in onda a sua insaputa di immagini pedopornografiche». All'attacco di Chiocci – che vanta una carriera giornalistica di tutto rispetto – è poi partito a sua volta il consigliere di amministrazione Rai in quota AVS Roberto Natale, già portavoce di Laura Boldrini ai tempi in cui ricopriva l'incarico di presidente della Camera dei Deputati. «Qualunque sia la decisione che prenderà il direttore del Tg1» ha dichiarato Natale, «il danno che ha arrecato alla testata e alla Rai tutta è compiuto ed è grave. Gian Marco Chiocci ha certificato nella maniera più incontestabile che la definizione di "Telemeloni" non è solo uno slogan polemico degli avversari politici, ma la precisa fotografia di un rapporto patologico tra il servizio pubblico e il Governo». E ancora: «Al tempo stesso il direttore fa da testimonial al Media Freedom Act, che ai servizi pubblici di tutta Europa chiede indipendenza dal potere esecutivo. La redazione del Tg1 e l'informazione Rai nel suo complesso non possono continuare a pagare il prezzo di scelte cosi dissennate. Serve uno scatto di autonomia che tolga la Rai da questa palude». Peccato che, come abbiamo visto sopra, i dati dell'Osservatorio di Pavia restituiscano una realtà diametralmente opposta a quella denunciata dalla Sinistra.
CONTINUA A LEGGERE
6
0
0
Guarda anche
Libero Quotidiano

Toh, il Tg1 è il telegiornale più equilibrato
Rai News

TV7 - Puntata del 09/05/2025
Il Tempo
12:15