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Caos Var: serve più qualità e maggiore uniformità
Oggi 21-10-25, 09:30
Sono solo parzialmente d'accordo nel fermare un arbitro dopo un errore. In Premier League, gli arbitri "escono" quasi ogni settimana, anche dopo sviste ben più gravi. Fermarli significa innescare un meccanismo pericoloso: la paura di sbagliare diventa più forte della voglia di decidere. Detto questo, capisco che in Italia – dove la pressione mediatica è diversa – a volte un turno di "stop" possa servire non tanto per far scendere il livello di tensione, quanto per proteggere l'arbitro stesso da un'esposizione eccessiva. Non condivido però la lettura di Rocchi, emersa dai media, secondo cui la decisione di Abisso e Marinelli sarebbe corretta. Non sono d'accordo per due motivi. Il primo: le immagini mostrano chiaramente che il contatto sul viso è minimo, c'è uno sfioramento, e non parliamo della trattenuta, che è proprio inesistente. Il secondo: ricordiamo che qui non siamo di fronte a un elemento oggettivo come uno sgambetto o un contatto basso, dove la soglia di intervento VAR è bassissima. Siamo di fronte a un episodio in cui la vera entità, l'intensità del contatto è difficile da valutare dalle immagini TV, e la linea di intervento dovrebbe essere davvero alta. Segui Gianpaolo Calvarese sul sito calvar.it e sui suoi profili social Ho sempre pensato che la qualità dei VAR in Italia non sia all'altezza. Ho criticato più volte il sistema di selezione, perché troppo spesso questi ruoli vengono assegnati ad arbitri che non hanno avuto la qualità per restare in Serie A. Vedere anche Rosario Abisso – un VAR esperto – commettere errori così evidenti, mi fa pensare che il problema non sia solo di chi sta davanti al monitor, ma anche di tipo tecnico e formativo. C'è poi un altro tema: l'uniformità. Gli episodi simili devono generare decisioni uguali, è la prima regola dell'arbitraggio. E in casi recenti, come Milan–Napoli o soprattutto Juventus–Inter, le valutazioni sono state diverse. In quella partita, tra l'altro, in sala VAR c'era – seppur come AVAR – lo stesso Abisso. Infine, sono stato il primo a scrivere – anche in passato – che bisogna disincentivare i simulatori e chi tende a esagerare i contatti, ma non ci scordiamo che, se oggi molti giocatori rimangono a terra dopo contatti minimi, è anche perché gli arbitri quei contatti li fischiano.
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