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Castore e Polluce, così rinascono i due Dioscuri del Campidoglio
23-05-2025, 16:56
I Dioscuri tornano ad accogliere turisti e romani alla fine della scalinata che porta a piazza del Campidoglio. Dopo 240 giorni, è finito il restauro delle due colossali sculture curato dalla Sovrintendenza capitolina e costato 270mila euro di fondi Pnrr Caput mundi. Un intervento particolarmente complesso, considerato che le singole statue di ciascun gruppo scultoreo risultano costituite da una molteplicità di porzioni in marmi antichi di dimensioni molto variabili tra loro. Si tratta infatti di un articolato assemblaggio di frammenti marmorei di reimpiego, nella maggior parte in prezioso marmo greco e in piccola parte di restauro eseguito con marmo di Carrara. "Siamo molto felici- ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che questa mattina ha presentato il risultato dei lavori insieme al sovrintendente Claudio Parisi Presicce- è concluso un restauro veramente significativo, un lavoro straordinario che ci restituisce i Dioscuri in tutta la loro bellezza. Sono qui, alla fine della cordonata, ad accogliere i visitatori da quando sono stati messi, nel 1583. Sono due statue meravigliose, di epoca probabilmente antonina, monoblocco, che hanno avuto dei restauri successivamente e hanno poi altri pezzi di marmi di altre epoche. Sono straordinari, sono le più grandi statue monoblocco che abbiamo, sono più grandi dei Dioscuri del Quirinale e anticipano la conclusione del restauro delle facciate dei tre palazzi di piazza del Campidoglio che ci consentiranno di avere questa piazza in tutta la sua bellezza". Il sindaco ha aggiunto che "questo programma senza precedenti di riqualificazione del patrimonio artistico, storico e archeologico ci consente anche di valorizzare una filiera particolarmente specializzata e di altissimo livello come le scuole di restauratori che operano a Roma e in Italia". L'intervento eseguito ha permesso il recupero e la salvaguardia dei marmi, particolarmente erosi e disgregati e interessati in maniera localizzata da depositi di sporco e da patine biologiche, oltre che da numerosissime stuccature, molte delle quali inidonee e cromaticamente alterate. Tra gli interventi realizzati, la verifica preliminare della stabilità di tutte le parti costitutive, con la rimozione temporanea delle porzioni pericolanti, la rimozione delle piante infestanti e delle patine biologiche e la pulitura chimica e meccanica delle superfici. Inoltre, è stata necessaria una complessa lavorazione sulla zampa anteriore del cavallo del gruppo verso il palazzo dei Conservatori, alla quale è stato sostituito il perno interno non più funzionale. I Dioscuri, ha ricordato Presicce, arrivano in piazza del Campidoglio nel 1583. Sistemati ai due lati della cordonata su imponenti basi, accolgono nella piazza michelangiolesca i visitatori che percorrono la grande scalea del Campidoglio. Interpretati come creazioni eclettiche di età romana, i Dioscuri capitolini sono stati variamente datati, dall'età tardo repubblicana a quella antonina, ipotesi, quest'ultima, supportata non solo da valutazioni stilistiche, ma anche dalla possibilità di collegare questa nuova, impegnativa esaltazione dei divini protettori di Roma alla duplice successione di Adriano e Lucio Vero al padre adottivo Antonino Pio, morto nel 161 d.C. Le sculture sono state trovate tra il 1561 e il 1565 in condizioni frammentarie nell'area del Ghetto e da subito sono state riconosciute come Dioscuri, i gemelli divini, figli di Zeus/Giove e Leda, romanizzati come Castores. I due gruppi sono il risultato di un lungo processo di restauro, durato quasi venti anni, tra il 1582 e il 1600, e che ha visto coinvolti numerosi scultori. Ricomposti da frammenti, i Dioscuri necessitano di nuovi interventi di restauro già nel 1613-14 e poi nel 1744. Gli interventi successivi sono del 1889 e del 1953. Negli ultimi decenni, le più importanti campagne di pulitura della superficie marmorea e consolidamento delle stuccature sono state effettuate nel 1974 nel 2006.
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