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Ciao Pippo. Da Sanremo a Fantastico se ne va l'uomo che ha fatto la storia della tv
Oggi 17-08-25, 07:49
Pippo Baudo, icona e leggenda della tv italiana, si è spento serenamente ieri al Campus Biomedico di Roma. Da tempo lontano dagli schermi, il presentatore aveva 89 anni ed era apparso per l'ultima volta in pubblico alla festa per i 90 anni di Pier Francesco Pingitore, in sedia a rotelle ma sorridente e celebrato dagli amici. L'ultima sua foto è uno scatto social con Tullio Solenghi e Massimo Lopez, due dei suoi tanti pupilli. Conduttore tv per eccellenza, come scrisse Aldo Grasso, era l'ultimo erede della grande tradizione del varietà classico, «dei Garinei e Giovannini, dei Falqui e Sacerdote». Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, debuttò in tv a 23 anni - dopo la laurea in Legge - alla guida dei programmi Guida degli emigranti e Primo Piano. Il successo giunse tuttavia con lo show Settevoci che lo consacrò fra i volti più popolari della Rai dell'epoca. Dopodiché, la carriera fu tutta in ascesa, di successo in successo. Fra i suoi tanti programmi trionfali degli anni Settanta, ricordiamo Canzonissima, Spaccaquindici, Un colpo di fortuna, Chi?, Secondo voi. Nel 1979, nel programma Luna Park, lancia una giovanissima ballerina statunitense che troverà l'America in Italia, Heather Parisi, e nello stesso anno approda al timone di Domenica In (ereditata da Corrado, con qualche polemica) che calamita 6-7 milioni di spettatori ogni dì di festa, ovvero un televisore su due sintonizzati sul contenitore della Prima Rete. Nei primi anni Ottanta si divide tra Mamma Rai e la tv commerciale, conducendo Vota la voce sul Canale 5 berlusconiano e Un milione al secondo su Rete 4, ancora proprietà di Mondadori. Sulla Rete1 dal 1984 al 1986 presenta tre edizioni di Fantastico, lanciando un'altra ballerina destinata a una carriera folgorante, Lorella Cuccarini. Poi è la volta dei suoi primi tre Festival di Sanremo nel 1984, 1985 e 1987, edizione in cui ottiene il record di 17 milioni di spettatori, a tutt'oggi imbattuto. Nell'autunno 1987, in polemica con i vertici Rai, Pippo si trasferisce armi e bagagli alla Fininvest, firmando un contratto in esclusiva di tre anni e viene nominato direttore artistico di Canale 5. Ma la trasferta si rivela un flop: Festival delude le aspettative e, alla fine del programma, Baudo chiede di poter rescindere il contratto pagando una cospicua penale, oltre a restare in panchina per un anno come richiede una clausola. Torna in tv, sulla cadetta Rai 2, alla guida di Serata D'Onore, per intervento di Ciriaco De Mita, allora presidente del Consiglio. Il «purgatorio» dura ben poco: Baudo è un fuoriclasse ed è amatissimo dal pubblico, e dopo aver ripreso il timone di Domenica In nel 1991-92, gli anni Novanta lo vedono padrone di casa di Luna Park (lanciando «la Zingara» Cloris Brosca e la sua luna nera), di Gran Premio, Fantastico, Partita Doppia, Numero Uno, Papaveri e Papere e Mille lire al mese. Ma soprattutto direttore artistico e protagonista incontrastato del Festival di Sanremo, conducendo- dal 1992 al 1996- cinque edizioni consecutive della kermesse canora con enorme successo. In tutto lo presenterà tredici volte, un record assoluto. Gli anni Duemila vedono affievolirsi la popolarità dei suoi programmi, con l'eccezione di Centocinquanta e di Novecento, ma in questi ultimi anni, Pippo è stato comunque protagonista dell'attualità, se non in televisione. Il primo maggio del 2021, criticò aspramente i vertici pentastellati della Rai per non aver spento le telecamere sul monologo antileghista di Fedez al Concertone, e nel giugno 2023, alla morte di Silvio Berlusconi, ebbe parole encomiastiche su di lui. Secondo Baudo, «un grande imprenditore che partecipava personalmente ai progetti che amava e li curava veramente». Nel 2006, Pippo aveva salutato in diretta su Rai1 il Berlusconi presidente del Consiglio nel programma Ieri, oggi e domani, scherzando: «Caro Silvio, convinciti che abbiamo settant'anni, hai capito? Ce ne abbiamo settanta a testa. Dobbiamo riposarci». Il presentatore era una sorta di «eponimo», tanto che per esempio, nel maggio 2024, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha apostrofato don Maurizio Patriciello come «Il Pippo Baudo dell'area nord di Napoli, con relativa frangetta». Senza contare i continui riferimenti televisivi alla sua straordinaria carriera, ultimo rimasto dei quattro storici conduttori ospitati da Mina in una puntata cult dello show Sabato sera. Ieri Pippo si è quindi riunito ai colleghi Mike Bongiorno, Enzo Tortora e Corrado, e la televisione italiana e il Paese sono un po' più poveri e tristi.
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