s
Cittadinanza onoraria ad Albanese, tensione in aula a Bologna. La sinistra non cambia idea
Oggi 01-12-25, 18:01
Le opposizioni vogliono la revoca della cittadinanza onoraria di Bologna a Francesca Albanese, ma in ordine sparso: tre le mozioni presentate in Consiglio comunale da Lega, Fratelli d'Italia e For a cui si aggiunge una proposta di delibera elaborata da Bologna ci piace e Al centro Bologna. La maggioranza, invece, difende il conferimento dell'onorificenza (con interventi che arrivano da lista Lepore, Coalizione civica e PD) e intanto “congela” la discussione spedendo i tre odg in coda all'ordine dei lavori dell'aula. Le dichiarazioni di Albanese sul blitz pro Palestina a La Stampa di Torino confermano che darle la cittadinanza “è stato un errore politico. Ora abbiate il coraggio di ammetterlo”, afferma Matteo Di Benedetto (Lega) presentando il proprio odg e rivolgendosi al centrosinistra. Il sindaco Matteo Lepore “abbia il coraggio di interrompere l'iter e mettere la parola fine a questa farsa”, dichiara Manuela Zuntini (FdI) chiedendo l'anticipazione di un odg già presentato a ottobre per chiedere il passo indietro sulla cittadinanza. Visto che diversi esponenti di maggioranza hanno detto di essersi pentiti di aver votato l'onorificenza, ora “è il caso di passare dalle parole ai fatti”, esorta Nicola Stanzani (FI) illustrando la terza mozione. Infine c'è la proposta di delibera messa sul tavolo da Samuela Quercioli (Bologna ci piace) e Gian Marco De Biase (Al centro Bologna), sempre incentrata sulla revoca: “Raccoglieremo le firme tra consiglieri di minoranza e di maggioranza per raggiungere il numero necessario di sottoscrizioni dando così avvio all'iter amministrativo che porterà alla discussione della delibera in Consiglio. Il nostro auspicio è che anche alcuni esponenti della maggioranza, che in questo giorno hanno manifestato il loro ripensamento, sottoscrivano la delibera”. Ma in realtà nelle parole della relatrice Onu ci sono “un richiamo alla non violenza molto chiaro” e poi “un invito ai media a svolgere il proprio lavoro con accuratezza”, afferma Giacomo Tarsitano, consigliere della lista civica del sindaco Matteo Lepore. Su Albanese si sta consumando un “processo mediatico”, continua Tarsitano, frutto della “attenzione ossessiva che si rivolge alle sue parole per debilitarne lo spessore e la credibilità, mentre la stessa attenzione non viene mai data ai contenuti dei suoi report”. In Palestina, dopo il cessate il fuoco, sono morte altre “centinaia di civili che evidentemente, per l'attenzione che si dedica loro – aggiunge il civico – valgono meno della parola ‘monito'”, usata da Albanese nei confronti della stampa. Quando parla, la relatrice “non ha la sapienza calcolatrice di certi veterani della politica”, prosegue il consigliere di maggioranza, ma cerca di “entrare in contatto, senza ipocrisia, con i conflitti delle nostre strade e del nostro mondo ed è per questo che la mia generazione l'apprezza”: di conseguenza, “sono orgoglioso di aver votato la cittadinanza onoraria e di averla come concittadina”. Quelle in corso su Albanese sono “polemiche assurde, nella misura in cui sul banco degli imputati in realtà non c'è lei o quello che ha detto, che come affermazione specifica – dichiara Detjo Begaj di Coalizione civica – non riesco a trovare nei video che sono usciti, nelle sue comunicazioni o nei post sui social. Sul banco degli imputati c'è la scelta della maggioranza di stare dalla parte giusta della storia, ovvero dalla parte di chi all'interno di un'istituzione internazionale ha definito genocidio quello che è un genocidio, non concluso”. E ora, nel “teatrino di chi vuole attaccare Albanese per strumentalità politica”, prosegue il consigliere di maggioranza, “evidentemente c'è chi è sempre stato dalla parte del genocidio e di Netanyahu in maniera limpida e trasparente”, ma anche chi forse “pensava che il movimento per la Palestina fosse una moda, durata una settimana di scioperi generali, manifestazioni e grandi lotte. Ma in realtà le piazze a livello internazionale si stanno muovendo da mesi e da anni e Albanese – conclude Begaj – è una figura di riferimento non perché è simpatica o antipatica, ma perché ha fatto un lavoro meticoloso sul tema del genocidio”. Dai banchi del PD, poi, Rita Monticelli intanto manifesta una “condivisione piena” delle dichiarazioni del sindaco Matteo Lepore e del segretario dem Enrico Di Stati: attestati di “solidarietà alla stampa e di distanza dalle parole di Albanese”, perché non bisogna “alimentare divisioni e violenza”. Aggiunge la consigliera: “Può darsi si tratti di semplici scivoloni o di inesperienza comunicativa”, però “in ogni caso si tratta di modalità che travalicano il ruolo che ha scelto di assumere nello spazio pubblico”. Detto questo, comunque, la cittadinanza onoraria “non ha mai riguardato opinioni personali o nostre prese di posizione politica, bensì il lavoro svolto da Albanese come rapporteur dell'Onu”: un impegno che “la città ha riconosciuto per il valore dimostrato di verità e giustizia”. Anche se questo, precisa Monticelli, “non significa e non deve significare adesione o avallo a dichiarazioni che possono avere un impatto decisivo sul dibattito pubblico”. I tre odg delle opposizioni, intanto, non saranno discussi oggi: al momento di votare non ci sono interventi del centrosinistra, ma le tre richieste di trattazione urgente vengono respinte a maggioranza.
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Guarda anche
Il Tempo
19:12
