s

Comunicato Stampa: Leoni Marciani - Presidente Ciambetti: “La forza dei simboli valica i secoli"
Oggi 02-09-25, 18:00
(Arv) Venezia 2 set. 2025 - “La legge approvata oggi rilancia il valore del simbolo storico della Repubblica Veneziana e con esso la tutela dell'identità ed eredità culturale che spetta ai Veneti e a tutte quelle realtà protagoniste della grande comunità veneta sparsa in tutto il mondo. Viene alla mente anche la Convenzione di Faro e la sua definizione di bene culturale, con la definizione dell'impegno che deve coinvolgere tutti i cittadini nella tutela e promozione della cultura e del patrimonio culturale. Un patrimonio che, a proposito del Leone Marciano, è giunto a noi nonostante i ripetuti tentativi di eliminare ogni ricordo della Repubblica: si distrussero i leoni, durante la Lega di Cambrai, li distrusse Napoleone come fecero i titini per cancellare secoli di storia, ma ciò nondimeno la loro memoria, la loro stessa forza, ha sconfitto i loro distruttori. Il simbolo mantiene intatta, anche quando è ridotto in frammenti, la sua forza comunicativa e quella del Leone di San Marco è innegabile”. Questo il commento del Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti a seguito dell'approvazione del progetto di legge n. 270 di iniziativa del consigliere Luciano Sandonà (Lega-LV) che promuove e valorizza la specificità artistica e culturale dei Leoni di San Marco. “Il leone racchiude antichi e nobili significati: rimanda all'Apocalisse di San Giovanni e sin dalle origini, nei primi secoli del cristianesimo, rappresentava la forza del Cristo capace di sconfiggere la morte. San Gregorio Magno ricordava come il Vangelo di Marco inizi con la voce di San Giovanni Battista che, nel deserto, si alzava simile a ruggito preannunciando la venuta del Cristo. Impossibile non citare poi il legame esistente tra Venezia e l'antica Alessandria d'Egitto, di cui Marco fu per l'appunto primo vescovo, città faro di cultura nel Mediterraneo nei primi secoli del cristianesimo, città alla quale Venezia fu sempre legata”, ha proseguito il Presidente. “A partire dalla parte finale del Medioevo, attorno al 1260, il Leone iniziò a rappresentare per tutti la Repubblica di Venezia, aggiungendo così nuovi valori e nuova valenza al significato del simbolo marciano con cui si identificano la Repubblica e la stessa città di Venezia e poi tutte le città e i territori sotto il Governo della Serenissima. I Leoni di San Marco non sono emblemi di una dominazione subita e mal sopportata quanto simbolo di quella Giustizia che la Repubblica e le sue magistrature seppero garantire nella difesa degli interessi dei ceti subalterni: Veneto terra di San Marco e terra di libertà. Simbolo di giustizia e sintesi dello stato, ed è emblematico, da questo punto di vista, il Leone andante con innanzi il Doge genuflesso: “San Marco in forma de lion quale signum veri et perpetui ducatus”, con l'esempio più noto a Venezia all'ingresso di Palazzo Ducale e l'immagine del Doge Francesco Foscari davanti a lui inginocchiato. In questo caso si svela la straordinaria valenza del simbolo marciano, con l'Evangelista che protegge Venezia e la Repubblica le quali, a loro volta, proteggono e custodiscono i suoi resti mortali. La Serenissima era l'unica realtà in Europa ad essere proprietaria e custode di una reliquia di tale importanza. Fede, cultura, economia e diritto si fondono dunque nel Leone che, non a caso, divenne bersaglio di ogni potere avverso alla Repubblica Serenissima con tiranni e sedicenti rivoluzionari tutti impegnati a distruggere quel simbolo per cancellarne la memoria di quel popolo che per secoli in esso s'era riconosciuto. Con la legge di oggi, non si salva solo un simbolo ma la memoria di un popolo intero”, ha concluso il Presidente. La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
Guarda anche
Il Tempo
21:23
Usa: Trump, 'invierò truppe a Chicago'
Il Tempo
21:22