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"Connessioni Culturali", si entra a Maxxi e Vittoriale anche da lontano
02-10-2024, 15:15
Roma, 2 ott. (askanews) - Visitare le stanze del Vittoriale senza essere a Gardone Riviera o il Museo Maxxi a centinaia di chilometri di distanza. Oggi è possibile grazie ad un'esperienza "phygital". E' stato presentato infatti nella sede del Maxxi a Roma il progetto "Connessioni Culturali", un esempio virtuoso di convergenza fra cultura e tecnologia per incrementare l'accessibilità del patrimonio artistico e promuovere l'immagine dell'Italia nel mondo. L'integrazione di tecnologie avanzate come Blockchain, Intelligenza Artificiale, IoT ed Edge Computing, applicate grazie all'uso delle reti mobili ultraveloci 5G di TIM, ha permesso la realizzazione del progetto nato da un partenariato di istituzioni e aziende. "In questo caso stiamo lavorando sulla digitalizzazione e sulla virtualizzazione del patrimonio artistico e culturale del Paese. - ha spiegato Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer TIM - L'obiettivo è duplice: da un lato fornire alle persone che fisicamente visitano il nostro Paese di rendere l'esperienza esponenzialmente più bella. L'altro obiettivo, che è quello sul quale ci stiamo traghettando e sul quale stiamo facendo molti investimenti è quello, un giorno, e qua vi sto parlando di futuro, di rendere accessibile questa bellezza a persone che questo Paese non lo potranno visitare per ragioni economiche, di disabilità". Gennaro Coppola, CEO One More Pictures e Lynx International, ha specificato: "Normalmente si è fatto sempre attraverso l'audiovisivo, attraverso il cinema, oggi riuscir a far vivere invece delle location vere e proprie, immergere dentro le persone è sicuramente un'ottima opportunità per il nostro Paese ma per l'umanità in generale". "Connessioni Culturali" eleva l'interattività e l'engagement del pubblico in maniera significativa e, al contempo, apre nuovi scenari sul fronte della conservazione, dello studio e della divulgazione del patrimonio culturale. Giordano Bruno Guerri, Presidente Fondazione il Vittoriale degli italiani, ha sottolineato: "In realtà è un incentivo alla scoperta, pensando poi che una volta visto così in virtuale, verrà la voglia di visitare. Altrimenti chi non potrà visitare realmente avrà avuto qualcosa".
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