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Da La7 al Corriere, tutti i guai del salotto di Cairo: proteste e scioperi
Oggi 23-05-25, 11:40
Bravi nella teoria, meno nella pratica. Nel salotto buono de La7 ogni giorno si pontifica teorizzando il Paese ideale. Si fissa il metro, il loro, per poter misurare tutto ciò che esula dal «modello giusto». Poi però nei corridoi de La7 e del Corriere della Sera, tolti i soliti noti, ci sono giornalisti pagati poco e in ritardo. E così dopo i tre giorni di sciopero dei giornalisti de La7, il 20 maggio con un comunicato, comparso sul cartaceo e online, il Comitato di redazione del Corriere della Sera ha denunciato la situazione. Un'accusa a cui ha risposto direttamente l'editore, Urbano Cairo, che ha voluto sottolineare come «i collaboratori sono tanti, dobbiamo effettuare i controlli necessari e comunque le nostre tariffe sono più alte che in altri media». Della serie: sì è vero li paghiamo poco, ma perché sono tanti e comunque gli altri li pagano anche meno. «Nel giorno dello stacco dei dividendi agli azionisti, oltre 22 milioni di euro solo al presidente di Rcs MediaGroup Urbano Cairo - si legge nel comunicato sindacale - il Cdr del Corriere della Sera per l'ennesima volta è chiamato a denunciare pubblicamente ritardi nei pagamenti ai collaboratori della testata, sia quelli a co.co.co. sia quelli con partita Iva. È inaccettabile che i lavoratori più fragili del sistema Corriere, e al contempo essenziali per la produzione quotidiana del giornale, continuino a subire disagi per mancanze non imputabili a loro». Sostiene il Cdr che «da quando il presidente Cairo ha assunto la guida del gruppo, l'accentramento delle decisioni amministrative ha finito per rallentare drasticamente l'iter dei pagamenti. Da alcuni anni si verificano ritardi nei compensi per i collaboratori pagati a pezzo, che ricordiamo in molti casi non superano i dieci euro lordi. In passato ci sono state fornite vaghe motivazioni tecniche. Oggi il problema si ripresenta e non sono arrivate nemmeno le spiegazioni. Diversi collaboratori non hanno ancora ricevuto i pagamenti, scaduti contrattualmente il 30 aprile, relativi agli articoli pubblicati a febbraio. Nonostante le richieste del Cdr non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale e nessuna spiegazione. Non è stata fatta nemmeno alcuna previsione di quando i pagamenti verranno effettuati. Non solo: tra pochi giorni andranno in scadenza anche i compensi del mese di marzo e a questo punto non è chiaro se verranno onorati nei tempi dovuti». Insomma vista la situazione forse prima di pontificare sarebbe bene dare un'occhiata in casa.
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