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Dall'Ucraina all'Iran tutte le convergenze tra Putin e Trump
19-03-2025, 07:03
Quando Trump ha annunciato ai giornalisti che lo avevano seguito sull'Air Force One, che nel giro di pochi giorni si sarebbe sentito telefonicamente con Putin, ha anche spiegato come non si sarebbe limitato a discutere le questioni di natura tecnica necessarie per porre in essere un cessate il fuoco, ma che avrebbe affrontato anche i temi necessari per portare il conflitto a una fine stabile, accennando in particolare alle questioni territoriali e al destino delle infrastrutture ucraine. In attesa degli esiti dei nuovi round negoziali in programma in Medio Oriente, per quanto riguarda l'Ucraina, Trump e Putin sembrano convergere su almeno quattro cose. La prima è il rifiuto di far entrare l'Ucraina nell'Alleanza Atlantica. La seconda è di favorire appena possibile l'uscita di scena del presidente Zelensky, ormai giudicato come parte del problema e non della soluzione. La terza è la necessità di costringere l'Ucraina ad accettare prima un cessate il fuoco e poi l'insieme delle disposizioni da loro convenute. La quarta è di escludere per quanto possibile dall'intero processo gli Europei. Per quanto riguarda le presenti contese territoriali, non ci sono ragioni per credere che Trump avrà intenzione di contestare l'acquisizione da parte della Federazione Russa della Crimea e del Donbass. Anzi, è probabile che arrivi a riconoscere ufficialmente la Crimea come parte integrante della Federazione Russa. Nel caso, le trattative dovrebbero focalizzarsi sull'accesso al Mar Nero da parte dell'Ucraina e della Federazione Russa. La Federazione Russa sembra intenzionata a ottenere un controllo sul porto di Odessa che dovrebbe risolversi nella realizzazione di una propria base navale e in un elevato grado di autonomia per questa città nell'ambito di un processo di federalizzazione dell'intera Ucraina occidentale. In cambio del controllo del porto di Odessa, Mosca restituirebbe a Kiev il controllo della più grande centrale nucleare europea, quella centrale di Zaporizhzhya, da tre anni sotto sua occupazione. Ancora un'altra convergenza tra i due leader sembra registrarsi in merito alle dimensioni e alle capacità delle forze armate ucraine che dovranno essere drasticamente ridotte al fine di evitare che, esclusa «de Iure» dall'Alleanza Atlantica, anche grazie a una federalizzazione che renderebbe impossibile il raggiungimento del necessario consenso politico interno, l'Ucraina ne diventi un membro «de facto». Anche l'adesione all'Unione Europea sembra oggi per questi due grandi interlocutori meno accettabile di quanto non lo sia stata in passato, posta l'intenzione di quest'ultima di potenziare notevolmente il proprio sistema militare. Almeno per il momento, Trump e Putin sembrano intenzionati a raggiungere una normalizzazione delle relazioni bilaterali reciprocamente conveniente non solo al fine di fine di porre fine al conflitto ucraino, ma anche per evitare un confronto con l'Iran che sembra profilarsi all'orizzonte.
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