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Dall'uso del Papa ai nazi ProPal. Insulti a Segre e a Israele. Sventola la bandiera di Hamas
Oggi 26-04-25, 07:37
Doveva essere un giorno di pace quello del 25 aprile, un giorno in cui venisse onorato il concetto della resistenza. Eppure, purtroppo abbiamo imparato che ci sono diversi modi per riportare alla memoria i fatti. Anche se l'unico modo che ultimamente ci viene mostrato nelle piazze è quello della violenza, dell'esclusione. Prima gli scontri in Piazza Castello a Torino il 24 sera, al termine della fiaccolata organizzata dalla città. A cerimonia ultimata i componenti dello spezzone “antagonista” del corteo, composto da autonomi, attivisti dei centri sociali e di movimenti filopalestinesi, sono saliti sul palco dopo avere rimosso le transenne. Il tutto è culminato nell'ennesimo tentativo da parte delle forze dell'ordine di sedare manifestanti che durante il corteo hanno contestato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, esponendo un fantoccio con le sue sembianze in mimetica da militare. Fantoccio bersagliato con della frutta marcia. Poi a Parma ieri mattina, poco dopo le 11:30, un gruppo di manifestanti pro Palestina ha accerchiato la Brigata ebraica durante il corteo organizzato dall'Anpi, quando i rappresentanti della comunità ebraica locale hanno esposto uno striscione con il simbolo dello Stato di Israele. I manifestanti Pro Pal hanno iniziato ad inveire contro gli ebrei con insulti e minacce, fino ad arrivare ad accerchiare i componenti della Brigata ebraica. Contestazione contro la Brigata ebraica anche in piazza San Babila a Milano, a Porta San Paolo e in zona Ostiense, a Roma, dove centinaia di manifestanti ProPal hanno protestato contro Israele, intonando slogan come “Israele assassino” e “Palestina libera”. A Roma erano presenti anche le autorità della Comunità ebraica, con Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, il rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, il presidente della Cer Victor Fadlun. Dall'altro lato della piazza, blindata dalle forze dell'ordine, il presidio di oltre 300 persone di ProPal, che urlavano loro “assassini”. E infatti Fadlun sottolinea come «dal nostro lato abbiamo sventolato le bandiere dell'Italia, siamo italiani fieri. Dall'altra parte bandiere palestinesi, sono italiani o sono palestinesi? Cosa stanno festeggiando? Mi sembra un falso storico». In piazza a Porta San Paolo anche una delegazione di Fratelli d'Italia formata dal presidente del Gruppo Lucio Malan, dalla vicepresidente Antonella Zedda e dalla vicepresidente della Commissione contro le discriminazioni e l'antisemitismo. Ester Mieli ha reso omaggio ai caduti e ai combattenti della Brigata Ebraica nella Guerra di Liberazione partecipando alla cerimonia di deposizione di una corona d'alloro. Ma le violente contestazioni ci sono state in tutta Italia: bandiere di Hamas sventolate dimenticando che si tratta di un gruppo di terroristi, urla conto Israele, ennesimi scontri con poliziotti rimasti feriti, cartelli con i colori dell'UE bruciati. A intervenire sugli scontri di Torino è il presidente del Senato, Ignazio La Russa: «Il tentativo di issare la bandiera di Hamas a Porta San Paolo, gli insulti allo Stato di Israele, le minacce al sindaco di Torino e le aggressioni alla Forze dell'ordine sono gesti molto gravi che trovano la mia ferma e totale condanna. Ogni forma di antisemitismo e violenza va condannata con fermezza». Sì, è stato l'ennesimo giorno all'insegna degli scontri, come afferma Stefano Parisi presidente dell'associazione Setteottobre: «La festa del 25 Aprile è ormai ostaggio della violenta propaganda contro gli ebrei, contro Israele, contro le democrazie occidentali, con una gravissima manipolazione della storia e della memoria. Tutto questo dovrebbe suscitare scandalo e indignazione».
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