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Milano, svastiche sulla porta di una famiglia ebrea: l'odio non si ferma
Ieri 05-08-25, 21:18
Ci risiamo. Di nuovo Milano. Di nuovo antisemitismo. Svastiche e scritte contro gli ebrei sono comparse la mattina del 5 agosto sulla porta di una casa di Milano, dove abita una famiglia di origine ebraica. «Purtroppo, oggi in Italia l'antisemitismo travestito da antisionismo è stato sdoganato. Da parte di politici e intellettuali nei social vediamo sempre più soprattutto a sinistra un linguaggio di odio», è il commento di Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica, che sottolinea come ci stiamo quasi abituando a questa nuova forma di orrore terrore quotidiano che lascia purtroppo nell'indifferenza ancora molte persone e soprattutto i vertici dell'opposizione politica italiana. «Dal turista francese aggredito all'Autogrill di Lainate a questa azione antisemita c'è però un salto di qualità inquietante: si passa da aggressione in luogo pubblico a minaccia in luogo privato, dove si attenta alla tranquillità della vita quotidiana dei cittadini italiani di religione ebraica. Vedo purtroppo il pericolo di una abitudine a questi atti antisemiti, se non a giustificarli a causa della guerra a Gaza: io resto fedele alla costituzione antifascista che condanna ogni discriminazione. Voglio dirlo chiaramente: il razzismo e l'antisemitismo come l'omotransfobia non hanno mai giustificazione. Mai», conclude Romano. Sul posto è intervenuta la Digos che indaga per raccogliere le testimonianze di due donne, madre e figlia, che hanno trovato sulla porta blindata della loro abitazione due svastiche e la scritta “ebrei bastardi”. Nessuno si mette più nei loro panni e la causa palestinese è oramai solo una scusa per riversare quell'odio prima represso nei confronti di un popolo che è da sempre stato perseguitato.
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