s
Dare forma alla transizione energetica investendo su rinnovabili, reti digitali e sistemi di accumulo
Oggi 17-11-25, 09:48
Il cambiamento climatico rende sempre più urgente una trasformazione profonda del sistema energetico, che consenta di ridurre drasticamente le emissioni di CO₂ e garantire sicurezza e sostenibilità. La transizione energetica non è più una prospettiva, ma una necessità globale, resa possibile dall'integrazione tra tecnologie rinnovabili, reti elettriche digitalizzate e sistemi avanzati di accumulo energetico. HUB ENERGIA PULITA E INNOVAZIONE - Tutti gli articoli Il cammino dell'Europa verso la neutralità climatica inizia dall'obiettivo primario di giungere al cosiddetto Net zero, debellando totalmente le emissioni nette di gas serra. La rotta è chiara: ridurre del 55% le emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e raggiungere la neutralità climatica al 2050. La Commissione ha inoltre proposto un ulteriore obiettivo intermedio – una riduzione del 90% entro il 2040 – per dare continuità e visibilità agli investimenti della prossima decade. In questa cornice, la direttiva RED III eleva al 42,5% (con ambizione del 45%) la quota vincolante di fonti rinnovabili entro il 2030, accelerando l'integrazione di energia pulita nei sistemi nazionali. All'interno di questo scenario, la strategia del Gruppo Enel è stata quella di sviluppare un modello industriale basato su sostenibilità ambientale e finanziaria, innovazione tecnologica e sicurezza energetica. Il piano 2025-2027 prevede investimenti consistenti sia per lo sviluppo delle rinnovabili che per il potenziamento e la digitalizzazione delle reti elettriche. La strategia di Enel si articola su tre pilastri principali: anzitutto la crescita delle rinnovabili, grazie all'espansione di solare ed eolico, consolidando il ruolo dell'idroelettrico come fonte strategica del sistema elettrico. Poi i sistemi di accumulo energetico, atti a garantire la flessibilità e la sicurezza, compensando la variabilità delle fonti rinnovabili. Infine le reti: per la transizione energetica, infatti, sono necessarie infrastrutture in grado di connettere nuova capacità rinnovabile, integrando generazione distribuita e mobilità elettrica, continuando a garantire gli standard più alti di servizio, e gestendo l'impatto dei fenomeni climatici estremi. L'integrazione di tecnologie come lo storage e le smart grid aiuta a ottimizzare i flussi energetici e la resilienza del sistema. Per decenni, infatti, l'elettricità è stata una forma di energia non accumulabile su larga scala, per cui produzione e consumo dovevano coincidere in ogni istante. L'accumulo idroelettrico a pompaggio ha rappresentato per lungo tempo l'unica eccezione, consentendo di immagazzinare energia nelle ore di minore domanda per restituirla alla rete nei picchi di consumo. Oggi, con la crescente generazione solare ed eolica – fonti per loro natura intermittenti – l'accumulo è diventato una componente strategica della transizione, che vede anche qui Enel protagonista. Le tecnologie più diffuse sono le batterie al litio in configurazione containerizzata: soluzioni modulari, scalabili, sicure e a basso impatto ambientale, già operative in impianti di grande capacità. Accanto a queste, la ricerca e l'innovazione stanno esplorando nuovi sistemi, con l'obiettivo di ridurre i costi, diversificare le materie prime e aumentare la resilienza del sistema energetico. Parallelamente, anche le reti elettriche stanno vivendo una rivoluzione strutturale. Il paradigma centralizzato, basato su pochi grandi impianti termoelettrici, sta lasciando spazio a un modello distribuito, in cui numerosissimi impianti eolici, fotovoltaici e di microgenerazione contribuiscono alla produzione energetica. La digitalizzazione è la chiave di volta di questa trasformazione: smart grid, contatori intelligenti e algoritmi di intelligenza artificiale permettono di gestire i flussi energetici in tempo reale, bilanciando domanda e offerta, prevenendo guasti e ottimizzando la manutenzione. Le reti di nuova generazione non solo garantiscono continuità di servizio e resilienza climatica, ma abilitano un nuovo ruolo per il consumatore, sempre più prosumer, cioè produttore e consumatore di energia. La decarbonizzazione richiede una visione di lungo periodo. Pianificare oltre il 2030, verso il traguardo europeo del 2040, significa creare un ecosistema energetico capace di integrare produzione, distribuzione e consumo in modo dinamico e intelligente. La combinazione di rinnovabili, accumulo e reti digitali è il cuore pulsante di questa trasformazione: un'infrastruttura moderna, flessibile e resiliente che può tradurre gli obiettivi climatici in realtà industriale e sociale.
CONTINUA A LEGGERE
2
0
0
