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Dazi Usa, Meloni punta all'accordo: "Altri scenari insensati"
Ieri 15-07-25, 21:53
"Bisogna scongiurare in ogni modo una guerra commerciale sulle due sponde dell'Atlantico. Continueremo insieme con gli altri leader, e ovviamente in stretto contatto con la Commissione europea, a lavorare per un accordo che possa essere reciprocamente vantaggioso e che deve essere concluso prima del prossimo primo agosto". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riflette sui negoziati commerciali in corso tra Unione europea e Stati Uniti, dopo la minaccia di dazi al 30% per l'Ue. A Palazzo Chigi dopo l'incontro con il cancelliere austriaco, Christian Stocker, la premier rimarca: "L'obiettivo rimane quello di rafforzare l'Occidente nel suo complesso e rendere ancora più forti le nostre economie che sono già strettamente interconnesse. Tutti gli altri scenari sarebbero totalmente insensati nell'attuale contesto". E il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, fissa il paletto del 10%. Questo - spiega - rappresenta "un risultato ragionevole, ma credo che in questo momento non sia esattamente nella disponibilità dell'amministrazione Trump. Però non si può andare molto oltre questo numero, altrimenti diventa insostenibile". Per il titolare del Mef, infatti, "se ci si distanzia molto" dal 10% "diventa impossibile e i mercati si perdono, inevitabilmente". A suo dire, quindi, "è troppo importante arrivare a un ragionevole compromesso, negoziando senza mollare di un centimetro". Nel frattempo, i deputati di tutti i gruppi di opposizione incalzano Meloni e chiedono in Aula alla Camera una sua informativa urgente sulla questione dei dazi. In apertura della seduta pomeridiana, il deputato di Avs, Angelo Bonelli, sbotta: "Trump sta destabilizzando il mondo con un atteggiamento da estorsore, chiediamo che la premier venga qui in Aula a spiegare cosa intenda fare l'Italia, perché la situazione è molto grave". Ad associarsi alle parole di Bonelli è la capogruppo del Pd Chiara Braga, che chiede inoltre al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, di convocare un conferenza dei capigruppo "per formalizzare ufficialmente questa richiesta". Richieste che trovano il sostegno di tutti i partiti di centrosinistra, ovvero anche di M5S, Italia viva, Azione e +Europa. E la segretaria dem, Elly Schlein, attacca: "La strategia troppo arrendevole di Giorgia Meloni si è rivelata fallimentare, è tempo che il governo sostenga concretamente il negoziato dell'Unione europea. E lo faccia anche mettendo sul tavolo subito quelle che sono le contromisure proporzionate necessarie a colpire dove fa più male". A due settimane dalla data segnata in rosso nel calendario, cioè il 1° agosto, le trattative sono in corso. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha affrontato anche il dossier delle tariffe a Washington nel corso dell'incontro con il segretario di Stato Usa, Marco Rubio. Mentre Matteo Salvini si scaglia contro l'idea del 'bazooka' lanciata dal commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic. "Certo che se qualcuno parla di 'bazooka' non fa un buon servizio alla trattativa, all'Italia e all'Europa", ammonisce. E, quindi, rincara la dose: "Non penso che l'Europa possa infilarsi in una guerra commerciale con Stati Uniti e Cina, che la vedrebbe sicuramente perdente. Quindi, occorre calma, buonsenso, occorre trattare". "Rido o tremo - dice ancora il vicepremier leghista - all'idea che qualcuno si sieda al tavolo con Trump parlando di 'bazooka'. La trattativa finisce male da quel punto di vista lì e spero che sia solo una sciocchezza uscita dalla bocca di qualcuno che aveva caldo". Quindi, conclude, "oggi stesso, senza aspettare mille giorni, Ursula von der Leyen potrebbe togliere i dazi che l'Unione europea impone alle imprese europee: azzerare il Green Deal, la burocrazia e tutto il resto".
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