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Delitto di Garlasco, un ex vigile del fuoco fa tremare Sempio
Oggi 03-05-25, 08:44
Il racconto dell'uomo misterioso che fa tremare Andrea Sempio. E che potrebbe minare l'intera versione sugli spostamenti della mattina del delitto di Garlasco. Si chiama Antonio ed è un vigile del fuoco oggi in pensione la persona di cui gli inquirenti, lo scorso lunedì, avevano chiesto conto a Daniela Ferrari, la mamma di Sempio, chiamata in caserma per alcuni chiarimenti riguardo a cosa avesse fatto la mattina del 13 agosto 2007, mentre veniva uccisa Chiara Poggi. Ma quando i carabinieri hanno fatto quel nome, la Ferrari ha avuto un malore. Perché quell'uomo lo conosce soltanto lei. Suo marito Giuseppe e il figlio Andrea non lo avevano mai sentito nominare. «Cosa c'entra?», ha chiesto la donna agli inquirenti. Ebbene, c'entra perché potrebbe far crollare l'alibi di Sempio, indagato nella nuova inchiesta poiché il suo Dna è compatibile con il profilo trovato sulle unghie della vittima. Già nei giorni successivi all'omicidio di Chiara, l'amico del fratello era finito sotto la lente per tre strane telefonate a casa Poggi nei giorni precedenti al delitto, quando la ragazza era a casa da sola e la famiglia in vacanza. All'epoca Sempio si era giustificato dicendo di aver sbagliato a chiamare a casa anziché al cellulare di Marco, errore mai fatto prima. E 14 mesi dopo l'omicidio, riconvocato dagli inquirenti, aveva esibito come alibi uno scontrino del parcheggio di Vigevano delle 10.18, raccontando di essere rimasto a casa fino alle 10, di aver atteso che la madre tornasse da alcune commissioni e di aver quindi preso la macchina per andare in libreria, che però era chiusa. Lo scontrino del parcheggio, insomma, era un alibi solido, perché il 4 ottobre 2008, quando Sempio consegnò il biglietto, l'orario della morte di Chiara era fissato tra le 10.30 e le 12, con una centratura più probabile alle 11. Quello scontrino, sostengono i Sempio, l'hanno trovato in auto pochi giorni dopo l'omicidio e la mamma lo avrebbe tenuto «perché non si sa mai». Ora a mettere in discussione le circostanze riguardanti quel biglietto del parcheggio è proprio il rapporto tra la Ferrari e l'ex vigile del fuoco, che la donna conosce dall'infanzia ma che sostiene di non vedere da 25 anni, quando lo aveva rivisto a un corso sulla sicurezza. Da quanto trapela dalle indagini, che hanno vagliato anche i registri delle presenze, la mattina del delitto Antonio era in servizio alla caserma dei pompieri di Vigevano, che dista appena due minuti di macchina dal parcheggio dove è stato stampato l'alibi di Sempio, e avrebbe incontrato la Ferrari. Un elemento che, se fosse confermato, potrebbe mettere in discussione il fatto che a prendere il ticket sia stato Andrea. E ciò farebbe crollare non solo tutto il racconto dei Sempio, ma aprirebbe allo scenario che il ragazzo, all'epoca, abbia fornito un alibi falso. Sviluppi che, per l'avvocato della famiglia Poggi Gian Luigi Tizzoni, «non intaccherebbero minimamente la accertata responsabilità.
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