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Destination Italia, Ravera: la ricetta giusta per l'overtourism
14-10-2024, 14:45
Rimini, 14 ott. (askanews) - "C'è una ricetta per l'overtourism, e su quello io sto lavorando molto. Ovvero ho guardato i numeri. Sono un ingegnere: l'anno scorso hanno viaggiato 135 milioni di turisti in Italia e hanno portato a 270 miliardi di Pil, il 13%. Quello che basterebbe è aggiungere 500.000 turisti, cioè arrivare a 135,5 per raddoppiare il Pil, portando un valore medio di questi turisti che sia infinitamente più alto di quello di oggi. E' quello sto facendo e tra l'altro questi turisti vogliono le aree meno note: questo ci risolve non sono l'overtourism perché i numeri sono bassi ma anche ci bloccano lo spopolamento dei comuni minori delle aree interne e delle isole minori. Sono turisti che vogliono l'autenticità, la storia, la cultura, l'enogastronomia del nostro Paese, tutto quello che non c'è nei loro paesi che sono molto lontani da noi". Lo ha detto Dina Ravera, presidente e fondatrice di Destination Italia, a margine del Ttg 2024 a Rimini. "La nostra è un'offerta esperienziale è customizzata sul turista e noi la portiamo nel mondo andando direttamente da loro e cercando di capire cosa vogliono andiamo nell'associazione del golf della nautica. E poi disegniamo su di loro l'offerta", spiega Ravera. Che aggiunge: "Abbiamo una rete di Italian lovers che vanno a spiegare a queste aziende/associazioni le meraviglie del nostro Paese, quelle meno conosciute e questo l'abbiamo solo noi: negli Stati Uniti, dove abbiamo la sede, in Cina, dove apriremo, a Tokyo, a Dubai apriremo, a San Paolo, in Europa . Noi vogliamo veramente andare da ogni cliente potenzialmente altospendente e portarlo in Italia". "Abbiamo una rete di local expert Destination Italia - precisa Ravera - che sono esperti dei territori, quindi a livello regionale e a livello comunale loro aiutano le comunità locali e l'imprenditoria a sviluppare esperienze uniche, autentiche e anche a prepararsi nella accoglienza di ogni tipologia di turista che viene dall'estero". "Io sto lavorando con il governo sul turismo delle radici - quindi sono parte del loro progetto. Io ci credo tantissimo perché noi abbiamo 80 milioni di ambasciatori del mondo. Quindi anche nella mia rete sono entrate molte persone che sono ex italiani, di terza, quarta generazione: loro vogliono tornare in Italia per scoprire le radici, gli raccontiamo le loro origini e loro poi nel mondo parlano del loro Paese perché si sentono italiani".
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