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Donzelli: "Terzo mandato? Parliamone". La strategia di FdI per le Regionali
06-06-2025, 09:03
«Nessuna preclusione ideologica al terzo mandato». Con queste parole Giovanni Donzelli riapre una questione che sembrava archiviata dopo l'incontro a Palazzo Chigi tra Massimiliano Fedriga e Giorgia Meloni. Peraltro in quell'occasione il governatore consegnò alla premier il «documento di Venezia» in cui i presidenti delle Regioni chiedevano un «approfondimento» sulla questione dei tre mandati. Un documento che a FdI non basta visto che Donzelli nella sua dichiarazione ha chiesto: «Un documento in conferenza delle Regioni». Ma perché FdI apre al terzo mandato dopo che il partito ha passato mesi a dirsi contrario con tanto di ricorso alla Consulta contro Fugatti? Per almeno tre motivi. Il primo: se la maggioranza riuscisse a varare una legge che permetta a tutti i governatori di fare tre mandati un'eventuale bocciatura della Consulta al ricorso del governo risulterebbe ormai superata. Secondo: così facendo Meloni «accontenta» la Lega e rende più semplice completare il tetris delle Regionali. Il Carroccio si terrebbe il Veneto, con Zaia, il Friuli Venezia Giulia, con Fedriga, e Trento, con Fugatti, ma a quel punto dovrebbe cedere la Lombardia a Fratelli d'Italia. Fontana dovrebbe fare un passo indietro ma potrebbe ritrovarsi candidato a sindaco di Milano. Non è un caso che Salvini, una volta saputo dell'apertura di Donzelli, abbia chiesto di individuare subito i candidati: «L'importante è farlo in fretta e quindi son sicuro che ci troveremo a breve». Della serie bene l'apertura ma mettiamoci a tavolino e decidiamo per tempo chi corre per cosa. La riprova che la maggioranza abbia in programma un confronto sul tema è la timida apertura anche da Forza Italia che non ha mai fatto mistero della sua contrarietà al terzo mandato. Tajani due giorni fa a Ping Pong su Rai Radio 1 ha dichiarato: «Tutto si può discutere, ma al momento la legge prevede che non ci possa essere il terzo mandato». Apertura seguita anche da Maurizio Gasparri che ieri ha dichiarato: «Ne parleremo, vedremo cosa pensano i leader, cercheremo di capire meglio i confini della proposta». Terzo motivo:<ET>spaccare il campo largo. Sì perché l'apertura al terzo mandato rimette in corsa Vincenzo De Luca in Campania. Di per se non sarebbe un grande problema per il Pd. Si sa che fra Schlein e lo sceriffo non corre buon sangue, ma la segretaria dem a costo di non perdere una Regione se lo farebbe andare anche bene. Il problema, semmai, sarebbe con Conte che ormai ha fatto la bocca a Fico governatore. A quel punto che farebbe il leader M5S? Correrebbe da solo pur di non appoggiare De Luca, togliendo voti al centrosinistra e rischiando di consegnare la Campania in mano al centrodestra? O preferirebbe per un supposto «amor di patria» dare il via libera al candidato Pd (anche se il meno dem fra i dem)?
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