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"Due pesi e due misure". L'ambasciata russa prende di mira Abodi: l'attacco social sugli atleti
Oggi 26-08-25, 19:30
L'ambasciata della Federazione Russa in Italia ha attaccato, in un comunicato ufficiale, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, accusandolo di usare "due pesi e due misure" con Israele e la Russia sulla questione dell'esclusione dei loro atleti dalle competizioni internazionali. A margine del Meeting di Rimini, rispondendo alla domanda di un giornalista sull'opportunità di escludere gli atleti israeliani, così da esercitare pressione sul governo di Israele per fermare l'offensiva a Gaza, Abodi "ha dichiarato che tale decisione sarebbe un passo indietro rispetto alla funzione principale dello sport, che deve unire e non dividere", ricostruisce la missione diplomatica di Mosca nella nota pubblicata su Facebook. "Una constatazione del genere non si potrebbe che accogliere con favore", prosegue l'ambasciata, "lo sport, così come la scienza e l'arte, è votato a unire le persone". "La missione principale dello sport, in particolare dei Giochi Olimpici, è mirata a far sì che, a prescindere da qualsivoglia contraddizione, i rappresentanti dei diversi Paesi possano riunirsi per creare presupposti e condizioni per lo sviluppo armonioso dell'umanità, contribuendo, attraverso lo sport, a edificare una società pacifica, attenta alla salvaguardia della dignità umana", continua la nota. "Purtroppo", denuncia Mosca, "il ministro italiano, come recita un fraseologismo russo, 'ha iniziato alla grande, finendo miseramente'. Abodi ha contraddetto se stesso, aggiungendo che l'esclusione della Russia dalle competizioni sportive internazionali, al contrario, è giustificata, in quanto le azioni della Russia hanno carattere ben più 'cruento'. È un esempio emblematico dei 'due pesi, due misure' dei rappresentanti dell'establishment occidentale!". L'ambasciata russa sostiene che "sarebbe interessante sapere quale criterio venga applicato in Italia per determinare quanto sia 'cruento' uno o l'altro conflitto". "Purtroppo", si legge nel lungo comunicato, "il numero dei conflitti continua a crescere. Secondo i dati dell'Istituto di Ricerca sulla Pace di Oslo, nel 2024, in 36 Paesi, si sono verificati 61 conflitti: più che in qualsiasi altro anno successivo alla fine della Seconda guerra mondiale. Vorremmo chiedere, inoltre, come in Italia vengano valutati i dati ufficiali secondo cui, da quando il regime di Kiev ha iniziato la cosiddetta 'Operazione antiterroristica' – in realtà, una guerra contro la propria popolazione russofona del Donbass – dal 2014 al 2022, a causa delle sue azioni, sono morti 14.000 civili ucraini e oltre 500 bambini sono stati uccisi o mutilati". "Nessuno in Occidente", è la condanna di Mosca, "ha mosso un dito per costringere il regime di Kiev a porre fine a questo spargimento di sangue. Per non parlare di un'esclusione degli atleti ucraini dalle competizioni sportive internazionali". "Al contrario, si è improvvisamente iniziato a esercitare la massima pressione sulla Russia, la quale, invece, si è schierata in difesa della popolazione civile del Donbass per porre fine al massacro e alla guerra", prosegue la nota. Nell'ospitare i XXV Giochi Olimpici Invernali, "sarebbe molto auspicabile che le autorità italiane seguissero con chiarezza i principi fondamentali del Movimento Olimpico e si astenessero dal formulare, per bocca dei propri funzionari sportivi, cui è delegata la preparazione delle Olimpiadi, dichiarazioni che alterano il senso e il significato del compito loro affidato", conclude il comunicato.
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