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È già business 25 aprile. La sinistra ci ruba la festa e i partigiani si dividono
15-04-2025, 07:36
Per l'ottantesimo anniversario della Liberazione che cade il prossimo 25 aprile, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l'assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio hanno fatto le cose in grande organizzando una Festa della Resistenza di tre giorni, realizzata con il coordinamento del programma di Silvia Barbagallo e con il contributo scientifico della storica Michela Ponzani. «Coinvolgiamo la città - ha illustrato Gualtieri a margine della conferenza stampa in Campidoglio - in una grande festa popolare, democratica, che ricordi con il linguaggio di tante arti e della cultura quegli eventi: la liberazione, la sconfitta del nazifascismo, la rinascita del Paese con la Costituzione e la democrazia, ma anche i lutti e gli orrori che quelle ideologie sciagurate hanno determinato. Sono i valori fondamentali su cui si regge la nostra vita civile, sono patrimonio comune della Repubblica che noi dobbiamo costantemente alimentare». Un immane dispiego di mezzi per tre giornate di commemorazioni, dal 25 al 27 aprile, costellate di oltre ottanta eventi nel cuore dei luoghi simbolici del quartiere San Lorenzo, con protagonisti vari nomi noti di professionisti dell'antifascismo quali Ponzani per l'appunto, animatrice di vari momenti della rassegna, Corrado Augias, Emiliano Fittipaldi, Francesco Cancellato, Gianrico Carofiglio, Erri De Luca, Massimo Giannini, Francesca Mannocchi, Andrea Pennacchi, Andrea Scanzi, solo per citarne alcuni. Una sorta di La7 trasportata in città e impegnata in una panoplia d'incontri - sul Manifesto di Ventotene, per esempio - e in performance teatrali, cinematografiche e collettive di Bella Ciao, reading, lectiones, orazioni (di Augias), presentazioni di libri, maratone di letture antifasciste e così via. Il tutto per celebrare la Resistenza, la lotta partigiana, la liberazione dell'Italia, finanche con una suggestiva «pastasciuttata antifascista» (sic!). Senza contare un esercito di giovani «strilloni» che, muniti di pettorina del Comune di Roma, distribuiranno gratuitamente ai passanti le riproduzioni dei giornali usciti il 26 aprile 1945. Una tre giorni che appare, almeno sulla carta, monocolore e del tutto spostata a sinistra, così come del resto la conferenza stampa che ha visto intervenire soltanto esponenti dem. Un'occasione di riflessione senz'altro importante, ma dalla quale risultano esclusi intellettuali di destra quali Giordano Bruno Guerri, Pietrangelo Buttafuoco o Marcello Veneziani, solo per fare alcuni nomi, ma anche insigni storici come Franco Cardini, che avrebbero potuto offrire una visione più ampia del 25 aprile. Data che, ancora una volta, risulta «proprietà» di una sola parte politica.
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