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Ecco lo stemma papale e il motto di Leone XIV: cosa significano
Ieri 09-05-25, 13:12
Ecco lo stemma papale di Leone XIV, che riprende l'araldica vescovile e cardinalizia di Robert Francis Prevost divenuto Pontefice. Uno scudo diviso in due settori: su quello a sinistra, su sfondo azzurro, è raffigurato un giglio bianco, simbolo di purezza e innocenza e associato secondo tradizione alla Vergine Maria. Non si tratta di un richiamo puramente devozionale, ma di un'indicazione precisa della centralità che Maria occupa nel cammino della Chiesa: modello di ascolto, di umiltà e di dono totale a Dio. A destra, in campo bianco, c'è il Sacro cuore di Gesù su un libro chiuso e trafitto da una freccia. Questo è un chiaro riferimento allo stemma degli Agostiniani, l'ordine a cui appartiene Leone XIV. Questa immagine, intensa e carica di significati, rimanda al mistero del sacrificio redentivo di Cristo, cuore trafitto per amore dell'umanità, ma anche alla Parola di Dio, rappresentata dal libro chiuso. Quel libro non aperto suggerisce che la verità divina è talvolta velata, da accogliere con fede anche quando non è pienamente svelata. È un invito alla fiducia e all'abbandono, alla perseveranza nella ricerca del senso profondo della Scrittura, anche nei momenti di oscurità. Anche il motto di Leone XIV porta a Sant'Agostino. "In Illo unum uno" ("Nell'unico Cristo siamo uno"), riprende il commento al salmo 127 sull'abbandono alla Provvidenza, che recita: "Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori / Se il Signore non protegge la città, invano vegliano le guardie / Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato/ Egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono / Ecco, i figli sono un dono che viene dal Signore, il frutto del grembo materno è un premio / Come frecce nelle mani di un prode, così sono i figli della giovinezza, beati coloro che ne hanno piena la faretra / Non saranno confusi quando discuteranno con i loro nemici alla porta". In queste parole si riflette un ideale di Chiesa unita, pur nelle differenze e nelle tensioni che inevitabilmente la attraversano. È un'espressione di comunione fondata non sull'uniformità, ma sull'incontro nell'amore di Cristo, che rende possibile la fraternità e la riconciliazione anche nei contesti più complessi. Non a caso, nel suo saluto alla Chiesa e al mondo, Papa Leone XIV ha parlato proprio di questo: di una Chiesa ponte, chiamata a superare le divisioni, a farsi spazio di incontro, di ascolto e di misericordia. In definitiva, attraverso il suo stemma e il motto, il nuovo Pontefice propone una visione di Chiesa missionaria, mariana e profondamente radicata nell'amore di Cristo. Una Chiesa pronta a soffrire e a impegnarsi interamente nel servizio del popolo di Dio, con la consapevolezza che è solo nell'unità con il Signore che ogni diversità può trovare armonia.
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