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Economia civile e Università: un nuovo Rinascimento parte dalle persone, non solo dai numeri
Oggi 22-05-25, 14:15
Un invito aperto alle istituzioni accademiche e a tutta comunità scientifica nazionale e internazionale per rimettere al centro lo sviluppo della terza missione e il rapporto che le università hanno con i loro territori, la qualità delle relazioni educative e l'impatto sociale della ricerca. Ecco l'ambizioso obiettivo che i 14 economisti del comitato promotore di Renaissance in Economics presentano in vista dell'evento che chiama a raccolta a Firenze accademici da tutto il mondo per discutere di come l'Università e il mondo della ricerca possono dare il loro contributo alle sfide sociali e culturali del nostro tempo. Il testo, firmato da quattordici professori e professoresse di prestigiose università italiane, denuncia i limiti dell'attuale sistema di carriera universitario, ancora fortemente legato alla pubblicazione su un numero ristretto di riviste scientifiche (“top five”), e propone un approccio più inclusivo e responsabile, capace di valorizzare tutte le dimensioni dell'attività accademica: ricerca, didattica e terza missione. “L'evoluzione del pensiero critico, l'innovazione metodologica, la ricerca empirica e la sperimentazione di soluzioni di politica economica necessitano di un confronto e di un dialogo multidisciplinare, tanto più necessario in tempi complessi come quelli che stiamo attraversando - dichiara Enrica Chiappero Martinetti, Professoressa all'Università di Pavia - Superare la 'tirannia dei top five' e riconoscere l'importanza dell'incontro tra discipline, significa dare spazio e voce ai ricercatori, soprattutto a quelli più giovani, favorendo innovazione e sviluppo delle conoscenze necessarie ad affrontare la complessità, l'interdipendenza e l'incertezza che accompagnano gli scenari economici globali”. “L'economia ha bisogno di un “cambiamento strutturale” della scienza economica, di un rinascimento del pensiero economico - continua Giulio Guarini, Professore all'Università della Tuscia - Per cambiare le politiche e le pratiche economiche al fine di uno sviluppo umano sostenibile dobbiamo rinnovare le basi teoriche e valoriali della nostra disciplina così come enunciato nel Manifesto per una Nuova Economia e il convegno di Firenze sarà una straordinaria occasione per discuterne anche con le istituzioni”. Le proposte saranno presentate ufficialmente alla Conferenza il prossimo 5 e 6 giugno a Firenze e affronteranno i seguenti temi: valutare la terza missione anche a livello individuale, e non solo nei ranking dipartimentali; mantenere una prospettiva ampia e multidisciplinare sulle riviste considerate importanti ai fini dei concorsi, superando la logica esclusiva ed oligopolistica delle “top five"; valorizzare la multidisciplinarietà come criterio di selezione e valutazione per affrontare la complessità del reale. “Delle quattro dimensioni della nostra proposta, due mi stanno particolarmente a cuore: che l'accompagnamento degli studenti venga considerata una soft skill importante nella progressione delle carriere e che la multidisciplinarietà diventi il criterio per orientare la scelta delle riviste considerate nella selezione dei docenti - afferma Marcella Corsi, Professoressa alla Sapienza Università di Roma - Si tratta in sostanza di introdurre i beni relazionali (richiamati nel nostro manifesto) come elementi della vita accademica e ricordare la frase di J.S. Mill che ‘non è un buon economista chi sia niente altro che questo”. “Dove c'eravamo lasciati? Un anno fa a Perugia abbiamo tracciato i nessi tra i 5 pilastri del Manifesto Renaissance in Economics. Da allora, l'intensificarsi delle guerre, la scomparsa di Papa Francesco, l'avvento della seconda presidenza Trump, più autocratica, anti-scienza e negazionista della prima, hanno acuito il senso di distopia - conclude Giovanni Ferri, Professore all'Università LUMSA di Roma - Ci sono anche buone notizie, come l'arrivo di Leone XIV, verso un impegno sociale modernizzato, o il riavvicinarsi del Regno Unito all'Unione Europea, ma prevalgono quelle cattive. Perciò il nostro Manifesto è ancora più attuale, per ridare senso all'economia al servizio di donne e uomini”. La conferenza internazionale Renaissance in Economics. Manifesto for New Economy è promossa nell'ambito del Festival Nazionale dell'Economia Civile, e organizzata da Confcooperative, Federcasse-BCC, NeXt Economia e dall'Università degli Studi di Firenze, con il sostegno di Fondosviluppo e CNR-DSU in collaborazione con Sites, Sied, Siecon, Aissec, Cimet e Gioosto.com. La conferenza è alla sua seconda edizione e si propone di diventare un appuntamento annuale per discutere delle ricerche scientifiche in corso sui temi dell'economia civile, sociale e della sostenibilità integrale.
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