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Elena Dragolin: “Il mio Paese non deve cadere nel pericoloso monopartitismo”
Oggi 06-08-25, 18:10
L'Italia ospita la più grande comunità moldava d'Europa, una diaspora che gioca un ruolo cruciale nelle elezioni della Moldova. Tra le sue voci più influenti c'è Elena Dragalin, attivista negli Stati Uniti e fondatrice di Moldova AID. Un tempo sostenitrice convinta del governo guidato da Maia Sandu e dal Partito Azione e Solidarietà (PAS), oggi Dragalin è una delle critiche più dure della loro amministrazione. Per anni, Elena ha creduto nel progetto riformatore del PAS: lotta alla corruzione, riforma della giustizia, integrazione europea. Ma già nell'estate del 2023, afferma, “era chiaro che il partito si era allontanato dai suoi valori fondanti”. Le sue preoccupazioni sono diventate pubbliche tra giugno e luglio 2025, quando ha chiesto le dimissioni del governo, accusandolo di aver politicizzato la giustizia e ignorato le libertà fondamentali. Il legame personale rende la sua critica ancora più significativa: Elena è la madre di Veronica Dragalin, ex capo della Procura Anticorruzione moldava, costretta alle dimissioni secondo la madre da pressioni politiche e da un attacco diretto all'indipendenza dell'istituzione. Nonostante anni di sostegno, la frattura con il PAS è diventata insanabile. Elena denuncia un governo sordo al dialogo, autoreferenziale e chiuso al confronto, anche con chi, come lei, ha contribuito concretamente al suo successo elettorale. Alla vigilia delle elezioni parlamentari moldave, Dragalin invita gli elettori a scegliere alternative pro-europee, più aperte al pluralismo. In particolare, sostiene oggi LOC – La Lega delle Città e delle Comunità, un nuovo attore politico che mira a decentralizzare il potere e rafforzare le istituzioni. Alla diaspora, specialmente a quella in Italia, chiede di restare attiva, informata e partecipe: "Contribuiamo al paese non solo con le rimesse, ma anche con valori, idee e visioni. Abbiamo il diritto — e il dovere — di far sentire la nostra voce". Il messaggio di Elena Dragalin è chiaro: per costruire una Moldova veramente europea, non basta un solo partito al potere. Serve un governo pluralista, trasparente e pronto ad ascoltare — anche le voci più scomode.
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