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Lombardi: primo summit Moldova-Unione Europea, serve un cambio di passo
Oggi 03-07-25, 16:22
“Il 4 luglio 2025, Chișinău ospiterà il primo summit tra la Repubblica di Moldova e l'Unione Europea, un evento storico che segna l'inizio ufficiale dei negoziati per l'adesione della Moldova all'UE. La Presidente moldava Maia Sandu accoglierà i leader europei, tra cui il Presidente del Consiglio Europeo António Costa e la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Tuttavia, mentre questo summit viene presentato come un passo verso l'integrazione europea, è necessario analizzare con spirito critico le politiche della leadership moldava e il loro impatto sul Paese e sul processo di avvicinamento all'Europa". Così George Guido Lombardi, Presidente di Republican Liberty Caucus Italy. "La retorica della Presidente Sandu e del suo partito, il PAS (Partito di Azione e Solidarietà), si concentra sull'adesione all'UE come obiettivo primario, ma le loro azioni sollevano seri interrogativi sulla direzione che la Moldova sta intraprendendo. Lungi dal promuovere i veri valori europei e affrontare i problemi strutturali del Paese, il governo moldavo sembra più impegnato a inseguire un'agenda di populismo politico di stampo progressista, che rischia di allontanare la Moldova dagli ideali autentici dell'Unione Europea e di compromettere il benessere dei suoi cittadini - si legge in una nota -. Uno degli aspetti più problematici della politica moldava è l'ossessione per una versione distorta dei “valori europei”, che si traduce in un sostegno radicale a questioni come i diritti LGBTQIA+. Sebbene la promozione dell'inclusione sia un elemento del discorso europeo, non può e non deve essere l'unico pilastro su cui costruire l'identità di una nazione candidata all'adesione. L'Europa non è solo un progetto di liberalismo sociale: i suoi valori fondamentali includono il rispetto per la tradizione cristiana, la tutela delle identità nazionali e l'impegno per il progresso economico e una vera economia di mercato. Su questi fronti, il governo di Maia Sandu sembra agire in modo contraddittorio. La Moldovan Orthodox Church, un pilastro della cultura e della storia moldava, è stata oggetto di pressioni e persecuzioni da parte delle autorità, mentre la decisione di rinominare la lingua di Stato da “moldavo” a “romeno” nella Costituzione rappresenta un tentativo di cancellare l'identità nazionale moldava, alimentando divisioni interne anziché coesione". "La Moldova rimane il Paese più povero d'Europa, con indicatori economici tra i più bassi del continente. La povertà diffusa, la mancanza di infrastrutture moderne e la disoccupazione sono sfide che richiedono interventi urgenti. Tuttavia, invece di sfruttare le opportunità offerte dall'UE ai Paesi candidati – come finanziamenti per lo sviluppo economico, programmi per l'innovazione o il rafforzamento delle istituzioni – le autorità moldave sembrano preferire un'agenda di facciata, incentrata su questioni ideologiche che poco hanno a che fare con il miglioramento della vita dei cittadini. Questo approccio non solo rallenta il progresso del Paese, ma mina la credibilità della Moldova come candidata seria all'adesione europea. Un altro punto di preoccupazione è la possibilità che la leadership moldava, nel tentativo di compiacere le élite globaliste di Bruxelles, possa adottare misure estreme, come l'apertura del territorio moldavo all'accoglienza di migranti. La Presidente Sandu, come molti politici di orientamento progressista, appare slegata da un profondo senso di radicamento nazionale e identitario. La leader sembra mancare di quella visione a lungo termine che considera il futuro della Moldova come un'eredità da preservare per le generazioni future. Politici di questo tipo spesso agiscono senza preoccuparsi delle conseguenze a lungo termine delle loro decisioni, poiché non hanno un legame personale con il destino del loro Paese. Tuttavia, è importante sottolineare che, anche se Bruxelles potesse spingere per politiche migratorie in Moldova, ciò non significherebbe automaticamente un'accelerazione del processo di adesione. Al contrario, la Moldova rischia di essere utilizzata come un “laboratorio” per esperimenti sociali senza ottenere reali garanzie di ingresso nell'UE", afferma George Guido Lombardi. "L'Unione Europea dovrebbe essere un progetto che promuove la prosperità, la sicurezza e il rispetto delle identità nazionali, non un veicolo per imporre agende ideologiche o globaliste. Per la Moldova, il summit del 4 luglio rappresenta un'opportunità, ma anche una sfida. La leadership di Maia Sandu deve dimostrare di essere all'altezza, abbandonando il populismo progressista e concentrandosi su ciò che davvero conta: combattere la povertà, migliorare le infrastrutture, rafforzare l'economia e rispettare le tradizioni e l'identità del popolo moldavo. Solo così la Moldova potrà avvicinarsi all'Europa non solo a parole, ma nei fatti - aggiunge nel comunicato -. Come conservatori, siamo convinti che l'Europa debba essere una roccaforte dei valori cristiani, dell'identità nazionale e di un equo progresso economico. Nel frattempo, tutte le azioni intraprese dalle autorità moldave guidate da Maia Sandu non fanno altro che imitare l'integrazione europea, mentre in realtà non fanno altro che allontanare la Moldavia dall'adesione all'Unione Europea. L'attenzione delle autorità moldave sugli attributi esterni, sotto forma di sostegno alle persone LGBT, non può e non deve sostituire misure concrete per l'attuazione degli standard europei in vari settori dell'economia, del diritto e dello sviluppo infrastrutturale.”
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