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Energia, con Reset si cambia: in arrivo un nuovo modello di fornitura luce
16-04-2025, 15:15
Quello delle forniture energetiche è un settore in rapida evoluzione che, di recente, ha registrato diverse novità di primo piano; da un lato, cambiano le dinamiche di consumo, dall'altro l'intero comparto appare sempre più orientato ad accelerare sulla transizione ecologica per ridurre la dipendenza dalle fonti non rinnovabili e centrare gli obiettivi nazionali e comunitari. In tal senso, non mancano le iniziative ‘strutturali' né quelle degli operatori commerciali. Tra questi si segnala Reset Energia, un nuovo player che a metà del 2025 farà il proprio ingresso nel settore, con l'obiettivo di intercettare i trend emergenti del mercato energetico, proponendo un modello dinamico, trasparente e sostenibile. Dalla community alla fornitura energetica green Reset è un progetto in rampa di lancio che si è sviluppato a partire da una community di utenti digitali attivi su diverse piattaforme e che ad oggi conta oltre centomila membri. Ad accomunarli, l'interesse verso tematiche quali la sostenibilità energetica e il risparmio economico in relazione all'utilizzo dell'energia elettrica in ambito domestico. Non a caso, attraverso il proprio profilo Instagram, Reset condivide contenuti ‘a tema', offrendo consigli pratici, utili per usare correttamente gli elettrodomestici e ottimizzare il consumo di energia. L'azienda, in attesa di essere pienamente operativa sul mercato, è presente anche su altre piattaforme social quali, ad esempio, Facebook; inoltre, è disponibile un canale Telegram che consente di accedere a contenuti multimediali con suggerimenti e guide rapide per un utilizzo più efficiente dell'energia elettrica in casa. L'obiettivo primario di Reset, infatti, sarà coniugare sostenibilità economica ed ambientale, promuovendo un modello di consumo consapevole e responsabile. In che modo? Anzitutto distribuendo energia elettrica pulita al 100%, in quanto proveniente da fonti rinnovabili certificate dalle Garanzie di Origine (una certificazione elettronica che attesta l'origine rinnovabile delle fonti utilizzate da impianti qualificati IGO). Dal punto di vista commerciale, l'offerta sarà strutturata come un abbonamento a canone mensile fisso vincolato ad una determinata fascia di consumo; tale modello di fornitura permetterà agli utenti di scegliere in base al proprio fabbisogno energetico e optare per il la soluzione che meglio si addice alle esigenze del nucleo familiare. Nel caso in cui il consumo dovesse superare la soglia prevista dall'abbonamento, Reset provvederà a fatturare l'energia eccedente utilizzata dal cliente ad un prezzo fisso, comprensivo di oneri di trasporto e gestione del contatore, oneri generali di sistema, imposte e IVA. Al contempo, saranno attivati appositi meccanismi di premiazione a favore dei clienti che appronteranno un utilizzo più efficiente dell'energia elettrica; in particolare, l'azienda introdurrà benefici apprezzabili in concreto, il cui intento è stimolare modelli di consumo più efficienti e sostenibili. Come Reset intende ‘trasformare' il risparmio energetico Parte integrante dell'approccio di Reset è la trasformazione del risparmio energetico in un'attività che coinvolga l'utente in maniera costante e altamente partecipativa. Allo scopo, l'azienda metterà a disposizione dei propri clienti un'app per smartphone,che in un primo momento sarà consultabile solo da browser e solo successivamente diverrà scaricabile, per mezzo della quale sarà possibile monitorare i consumi orari della propria utenza e, di conseguenza, prevedere eventuali sforamenti rispetto alla fascia di consumo. L'app, inoltre, sarà in grado di inviare notifiche ‘intelligenti' per ottimizzare il dispendio di energia elettrica e ridurre gli sprechi (sempre secondo quanto anticipato dai canali ufficiali dell'azienda). Reset, quindi, implementerà un modello di fornitura improntato non solo alla sostenibilità ma anche alla trasparenza dei costi; il prezzo fisso, infatti, non sarà applicato alla sola componente energia ma all'intero servizio e, come detto, anche a eventuali eccedenze rispetto alle soglia di consumo prescelta. Una scelta in linea con un trend emerso in maniera significativa con la fine del mercato tutelato; secondo i dati diffusi dall'ARERA (l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), lo scorso anno il 63% dei clienti in uscita dal regime di Maggior tutela ha optato per offerte a prezzo fisso; in aggiunta, oltre il 70% degli utenti ha scelto la stessa soluzione anche per la rinegoziazione dell'offerta con il proprio fornitore. Il dato è in netta controtendenza rispetto al 2023 quando “la quasi totalità dei clienti del campione ha scelto un'offerta di mercato libero con struttura di prezzo variabile, sia nelle uscite dalla Maggior tutela, 78,8%, che nei cambi di fornitore nel mercato libero, 78,9%”. Le prospettive del mercato italiano dell'energia L'offerta commerciale di Reset sintetizza perfettamente quali sono le tendenze caratterizzanti del mercato italiano; i consumatori, infatti, sono generalmente attenti all'impatto ambientale e alla gestione delle risorse energetiche (secondo l'ISTAT, più del 70% degli italiani è sensibile agli aspetti legati alla sostenibilità). Al contempo, tendono a prediligere offerte a prezzo fisso per avere un maggior controllo sulle spese in bolletta, nell'ottica di ridurre i riflessi dei consumi sul bilancio familiare. Il motivo è da ricercare non solo nella fine del ‘mercato tutelato' ma anche nel più ampio contesto del panorama italiano, nel quale i prezzi dell'energia elettrica sono particolarmente elevati, malgrado una tendenza al ribasso dall'inizio dell'anno in corso. Offrendo la possibilità di controllare e ottimizzare i consumi, Reset si propone di assecondare i nuovi pattern di consumo nonché le principali direttrici del mercato, alle prese con una (non semplice) transizione energetica. In Italia, infatti, si produce principalmente energia termoelettrica da fonti non rinnovabili, soprattutto gas, il cui prezzo incide fisiologicamente su quello dell'elettricità. A proposito di rinnovabili, l'Italia appare ancora piuttosto indietro rispetto agli obiettivi fissati al 2030 da cosiddetto “Decreto Aree Idonee” riguardante l'installazione di impianti fotovoltaici. È quanto emerge dal report stilato da Legambiente (“Scacco matto alle rinnovabili 2025”), secondo il quale il Lazio è l'unica regione che centrerebbe in tempo il proprio obiettivo, pari a 4.757 MW, prendendo in considerazione la media degli ultimi quattro anni. Di contro, a livello regionale, “Valle d'Aosta, Molise, Calabria, Sardegna e Umbria, sono le peggiori regioni in classifica, rischiano di registrare i maggiori ritardi – stimati tra i 45 e i 20 anni – rispetto all'obiettivo fissato al 2030”. Al contempo, secondo i rilievi della stessa Legambiente, il Lazio è una delle undici regioni italiane a non aver ancora avviato, almeno in forma pubblica, l'iter di definizione delle Aree Idonee; le altre sono Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Marche, Liguria, Molise, Trentino e Alto-Adige, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto. L'associazione ha inoltre analizzato gli iter normativi in corso, bocciando quattro regioni (Sardegna, Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo); tre sono state ritenute non giudicabili (Piemonte, Sicilia e Calabria), in quanto la proposta normativa appare incompleta o non ancora finalizzata. Promossa soltanto la Lombardia, malgrado l'iter non si sia ancora concluso. Infine, sottolinea Legambiente, un altro dato allarmante è quello relativo ai progetti in stallo; dal 2015, ne sono stati avviati più di 2.000 ma quasi l'80% è fermo alla fase istruttoria; il caso più eclatante è il reblading del parco eolico di Lacedonia e Monteverde, ovvero la sostituzione delle pale di 60 generatori dislocati nel territorio dei due comuni in provincia di Avellino. Nonostante il parere favorevole preliminare sulla compatibilità ambientale espresso dal Ministero della Cultura ad agosto 2020, il progetto è ancora fermo alla fase di istruttoria tecnica da parte della Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale (CTVIA).
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