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Eppur qualcosa si muove fra Roma e Berlino
Oggi 10-08-25, 10:51
Fidatevi. Fidatevi perché quello che scriviamo è vero, anche se non abbiamo nessun documento ufficiale che lo dimostra. Fidatevi perché abbiamo buone fonti e perché sappiamo leggere tra le righe. Allora il punto è questo: nelle ultime ore assai convulse della diplomazia internazionale sta emergendo un nuovo equilibrio (politico e diplomatico ad un tempo) che segnerà le vicende europee degli anni a venire, un nuovo equilibrio che vede la più significativa figura di governo espressione del PPE, cioè il cancelliere tedesco Merz, staccarsi progressivamente dal rapporto preferenziale con il Presidente francese Macron a tutto vantaggio del leader della destra continentale, nonché premier italiano Giorgia Meloni. Ne sono prova le pressioni fortissime dell'Eliseo sul documento per Gaza siglato dai ministri degli Esteri di Italia, Germania, Australia, Regno Unito e Nuova Zelanda: i francesi hanno fatto tutto il possibile per estromettere l'Italia, finendo respinti con perdite innanzitutto per volontà tedesca, combinata col fatto che l'Italia comunque non si fa mettere all'angolo ed anzi serve eccome per dare forza agli accordi. Parigi si è adeguata con fatica e non senza borbottare, finendo per aggiungere la propria adesione al documento solo in un secondo momento: sul piano diplomatico uno smacco con i fiocchi. Poi c'è il delicatissimo dossier Ucraina, dove alla fine (vedi alla voce vertice in Alaska del 15 agosto di Trump e Putin) le cose vanno nell'unico modo possibile, che, guarda caso, è esattamente la linea italiana: solo con gli USA al tavolo in versione mediatore (quindi meno schierati) si può tentare di fare qualche progresso verso una tregua. Esattamente il contrario della posizione inconcludente dei Volenterosi a trazione francese, perché quella strada di scontro aperto (senza avere la forza di usare sino in fondo la leva militare) con Mosca ha la stessa probabilità di ottenere buoni risultati di quanta ne ha il numero 1000 della classifica ATP di battere Jannik Sinner. Il rapporto preferenziale tra la destra europea e il partito popolare è l'unico assetto politico in grado di correggere storture europee clamorose come il Green Deal, è l'unico accordo che vuole davvero un cambio di rotta sulla gestione dei migranti illegali, è la sola speranza di un Europa che scommette sulle nazioni che la compongono come punto di forza, anziché immaginare un governo di burocrati senza patria che rispondono solo a se stessi (o a poteri forti transnazionali). Finalmente qualcosa si muove tra Roma e Berlino (ci lavora su anche Tajani).
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