s

Finti imam e proselitismo, Cerno: ecco perché la sinistra fa finta di non vedere
Ieri 30-07-25, 19:20
Moschee abusive e centri culturali che in realtà sono luoghi di culto "fantasma", ma non solo: il fondamentalismo islamico cova anche nelle carceri. Come rivelato da Il Tempo sono circa 200 i soggetti attenzionati nei nostri penitenziari che esprimono dottrine jihadiste e che, proprio per questo, si trovano principalmente presso l'alta sicurezza 2 o in reparti ad alta sorveglianza. Se ne parla nel corso dell'edizione delle 19 del Tg4 di mercoledì 30 luglio dove viene ricordato che il 30% delle espulsioni di chi esprime e diffonde propaganda jihadista nasce proprio dall'osservazione all'interno dei penitenziari. "Un fenomeno enorme", osserva il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno, che passa dai carceri ma trova un brodo di coltura nelle moschee abusive grazie all'opera "di falsi imam che sono invece cellule terroristiche che appartengono a organizzazioni internazionali come i Fratelli musulmani". Un fenomeno che non riguarda solo l'Italia, ricorda Cerno, ma Paesi come Francia, Olanda, Belgio e Spagna che si "sta diffondendo nelle carceri e dentro queste innumerevoli false moschee che vengono percepite come luoghi di culto legittimi, nell'idea di questa debolezza che ha la democrazia di distinguere tra la libertà di religione e il fanatismo". Insomma "in quel mondo occidentale in crisi che non ritrova un futuro, non ritrova se stesso. Ecco che le due cose insieme mettono l'Italia in pericolo". Un allarme che è "ben chiaro al Viminale, ai servizi, alle forze dell'ordine - rivela il direttore - ma non chiaro ancora abbastanza alla politica italiana, ai comuni, alle regioni che finanziano nel nome dell'interreligiosità e del multiculturalismo qualcosa che con questo non ha nulla a che fare". Insomma, rischiamo nel nostro Paese" quelle derive che in altre parti d'Europa hanno portato al terrorismo" e al fanatismo religioso.
CONTINUA A LEGGERE
3
0
0
Guarda anche
Il Tempo
21:56