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Francia, nel nuovo governo un terzo di riciclati. Oggi prima riunione all'Eliseo con Macron
Oggi 06-10-25, 07:12
Molte conferme, poche novità e già una valanga di critiche. Il nuovo governo francese presieduto da Sébastien Lecornu conta 18 ministri ma 9verano già presenti nell'esecuzione dimissionionario guidato da François Bayrou. Restano in carica Bruno Retailleau al ministero dell'Interno, Gerald Darmanin alla Giustizia, Annie Genevard all'Agricoltura, Catherine Vautrin al dicastero del Lavoro, Rachida Dati a quello della Cultura e Jean-Noel Barrot al ministero per l'Europa e gli Affari Esteri. Amélue de Montchalin resta ministro dei Conti pubblici. Gli ex premier Elisabeth Borne e Manuel Valls sono stati confermati, rispettivamente, all'Istruzione e ai Territori d'Oltremare. Questo governo "assomiglia alla base comune" della destra e del centro della precedente coalizione di governo e "unisce la stabilità", poiché alcuni attori e amministrazioni hanno bisogno di continuità", ha fatto sapere Lecornu. Altri, come Bruno Le Maire, al Ministero delle Forze Armate, e il deputato Éric Woerth, vicino a Nicolas Sarkozy, all'Edilizia abitativa, sono delle rentrée. Tra le new entry Agnès Pannier-Runacher, ministro della Transizione Ecologica; Naïma Moutchou alla Trasformazione, Philippe Tabarot ai Trasporti, Marina Ferrari allo Sport, Aurore Bergé al dicastero della Parità tra Donne e Uomini. Il portavoce del governo è Mathieu Lefèvre, delegato anche alle relazioni con il parlamento. La squadra è composta da 11 deputati di Renaissance, quattro repubblicani (LR), due del Modem e uno di Horizons. "E il rinnovamento c'è", ha insistito il neo premier Lecornu, dato che dei ministri nominati, un terzo" di loro "non apparteneva al governo precedente. L'esecutivo è atteso alle 16 all'Eliseo per la prima riunione del Consiglio dei ministri con Emmanuel Macron, accompagnato dai 18 ministri nominati ieri sera. Il "primo obiettivo sarà quello di far approvare un bilancio per la Francia entro la fine dell'anno" e di "guidare alcuni grandi progetti di interesse nazionale per i nostri concittadini", ha sottolineato il premier, che ha raccomandato ai ministri di essere "negoziatori" e cercare compromessi con i parlamentari di tutti gli schieramenti, visto che l'esecutivo non dispone della maggioranza all'Assemblea nazionale e potrebbe già cadere sulla Legge di bilancio, da approvare entro la fine dell'anno. I leader di Rassemblement national, Marine Le Pen e Jordan Bardella, che hanno definito il governo "l'ultima zattera dei macronisti". "Lo avevamo detto chiaramente al primo ministro: o si rompe con il passato o si va alla censura", scrivo sul social network X. Per discutere delle nomine si incontreranno alle 11 presso la sede della Rn, in vista di una riunione del gruppo parlamentare programmata per le 17. Il segretario di France Insoumise Jean-Luc Mélenchon ha descritto il nuovo governo come "una sfilata di revenant, l'89% dei quali sono membri ed ex membrivdi Les Républicains". E per le 11.30 Bruno Retailleau ha convocato proprio il comitato strategico di Les Républicains repubblicani.
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