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Fratoianni e l'insulto sessista a Meloni: la lettera aperta di suor Monia Alfieri
Oggi 28-04-25, 12:04
L'Italia è al centro della diplomazia internazionale. Dall'incontro negli Usa tra Giorgia Meloni e Donald Trump su dazi e guerra fino ai funerali di Papa Francesco a Roma che hanno visto i leader faccia a faccia per a pace. Ebbene, il vertice di Washington per Nicola Fratoianni è andato in modo diverso da quanto sostenuto dalla maggior parte degli osservatori: "Ho come l'impressione che più che la presidente del consiglio italiano, Meloni abbia fatto la cameriera al pranzo con Trump. Sembra la sceneggiatura di una serie di quart'ordine questo incontro fra lei e il presidente Usa", aveva tuonato il leader insieme ad Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra. Una critica che tradisce la doppia morale della sinistra che grida al sessismo ogni pie' sospinto e quando le fa comodo fa anche peggio. A rispondera a Fratoianni, con una lunga lettera aperta, è suor Anna Monia Alfieri. On. Nicola Fratoianni, mi rivolgo a Lei come cittadina che ha a cuore la societas: sono, infatti, sempre grata a quegli uomini e a quelle donne che sacrificano la loro vita privata e decidono di porsi al servizio della collettività nella vita politica", premette la religiosa che omaggia chi si impegna nella politica e nella società. Tuttavia "da quando si è rotto il patto tra democrazia politica ed economia di mercato, a causa delle politiche degli anni ‘80 che hanno visto l'ideologia neoliberale sostituire quella liberale, con la riduzione del welfare state e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, si è ingenerato un vuoto che, purtroppo, è stato colmato dal populismo", osserva Alfieri. Il dibattito viene così dominato da "baruffe" e "dichiarazioni intrise di ideologia" che tendono "a colpire sul personale l'altro, divenendo incapaci di assumere il punto di vista dell'altro". "Quando la classe politica si lascia andare a frasi sessiste, denigratorie dell'avversario o si sente legittimata a tirare i capelli ad una giornalista negando la cosa, con il sostegno degli amici che antepongono la difesa della categoria, quale messaggio viene mandato ai giovani? - afferma suor Monia, in riferimento evidente alla vicenda di cui si è reso protagonista Romano Prodi - Una classe politica che scende in piazza contro il patriarcato e a difesa delle donne ma che, poi, nel quotidiano, anche di fronte ad un incidente di percorso di un alleato, non trova doveroso condannare il gesto, non certo chi, forse per età e stanchezza, ha sbagliato?". Poi Alfieri si rivolge ancora direttamente a Fratoianni: "Onorevole, in tutta onestà, la sua frase 'Ho come l'impressione che più che la presidente del Consiglio italiano, Meloni abbia fatto la cameriera al pranzo con Trump”', così lontana dall'ideale politico sopra rappresentato, mi ha davvero rattristata, perché ho percepito l'utilizzo della parola «cameriera» come insulto sociale, antropologico e pure un pochino sessista. Forse è la mia sensibilità ma la classe politica, a livello trasversale, che conosco ha sempre avuto una grande sensibilità proprio verso le classi sociali più umili". "Sinceramente non trovo nessuna differenza fra un manager e una cameriera, fra un operaio e un amministratore delegato, fra un cuoco e un docente: tutti svolgono professioni di valore. Vogliamo per davvero la pace? Difendiamo la democrazia che è la società più bella al mondo ma, proprio perché realtà aperta, è fragilissima. Occorre partire dal sincero desiderio di un confronto politico sui contenuti, e non sull'ideologia, dal rispetto delle Istituzioni e di chi le rappresenta, dal presidente della Repubblica, ai deputati e ai senatori.", si legge nella lettera aperta. "E' arrivato il momento di pretendere da chi ci rappresenta competenza, studio, conoscenza, rispetto per le classi sociali, in una parola: responsabilità. In questi giorni in cui stiamo vivendo il lutto per la morte di Papa Francesco giungono messaggi di cordoglio da parte di tutte le forze politiche che fanno proprie le parole del Papa. Allora, affinchè non siano, come sicuramente non lo sono, parole di circostanza, occorre essere coerenti con quanto si afferma, nel rispetto della verità, dei cittadini, del pontefice defunto. E' una questione di responsabilità personale e sociale - conclude Alfieri - E' questo ciò che io, come tutti i cittadini, chiedo, dunque, non solo a Lei, ma a tutti i suoi colleghi: rispetto e coerenza".
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