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Garlasco, blitz in casa di Sempio. Nel canale Tromello spunta un martello
Oggi 15-05-25, 07:39
Vecchi diari scritti a mano, telefonini nuovi e datati, pennette usb e hard disk. E ancora alcuni oggetti restituiti dall'acqua, tra cui un martello, durante le perlustrazioni della roggia dove sarebbe stata gettata l'arma del delitto. Sono le risultanze investigative di un'operazione senza precedenti, una serie di perquisizioni simultanee per riscrivere, dopo diciott'anni, la verità sul delitto di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, per il cui assassinio è stato condannato il fidanzato Alberto Stasi. Ieri la Procura di Pavia, che ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio per omicidio in concorso con altre persone, ha disposto il blitz nella casa di Voghera dove vive Sempio, nella villetta dei suoi genitori a Garlasco e nelle abitazioni di altri due ragazzi della stessa comitiva di Marco Poggi, ossia Roberto Freddi e Mattia Capra. Amici di nuovo riuniti, dopo quasi due decenni, nelle trame dell'inchiesta dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, agli ordini del colonnello Antonio Coppola, che dal 2023 portano avanti l'attività di indagine che ha consentito di collegare il Dna di Sempio con quello trovato sulle unghie della vittima e di allargare gli approfondimenti ai ragazzi della comitiva, non indagati ma attenzionati per alcune incongruenze nelle testimonianze dell'epoca. Sotto la lente gli spostamenti di quel 13 agosto 2007, dopo che tutta la ricostruzione della famiglia Sempio sull'alibi del figlio è crollata, a seguito della testimonianza di un pompiere amico della mamma, il quale nelle ore del delitto si trovava in servizio a Vigevano, a due minuti dal parcheggio dove Andrea ha sempre sostenuto di aver preso il biglietto presentato agli inquirenti dopo 14 mesi dal delitto. E mentre le celle piazzavano Sempio a Garlasco, i suoi due amici, con i quali ha avuto contatti telefonici tra le 9.58 e le 12.18, risultavano lontani dalla cittadina, sebbene avessero detto di non essersi mossi da casa. La nuova inchiesta, insomma, non lascia nulla di intentato e riparte da quell'estate in cui fu uccisa Chiara per fare chiarezza sui fatti ma anche sui legami tra i giovani, alla luce di altre piste correlate ma mai perseguite, tra cui un giro di feste e alcuni strani suicidi. Durante le perquisizioni, scattate all'alba e proseguite fino al pomeriggio, i militari hanno sequestrato ai Sempio il computer, i cellulari datati e quelli nuovi, hard disk e altri dispositivi di archiviazione. Inoltre è stato portato via materiale cartaceo, tra cui appunti considerati rilevanti, e vecchi diari, scritti a mano e conservati in alcune scatole, in cui il ragazzo delineava le tecniche per piacere alle ragazze. Anche le ricerche nel canale di Tromello, nella roggia dove si cerca l'arma del delitto e che passa davanti alla casa disabitata della nonna delle gemelle Cappa, hanno dato esito positivo: nell'acqua sono stati trovati oggetti ritenuti rilevanti che ora saranno al vaglio dei carabinieri, tra cui un martello, rinvenuto nel fango a pochi centimetri dal pelo dell'acqua. «Ho appreso delle perquisizioni dalla televisione mentre stavo bevendo il caffè a casa. Non è una cosa bella in uno stato di diritto», ha detto l'avvocato Massimo Lovati, che insieme alla collega Angela Taccia difende Sempio. «Hanno portato via cianfrusaglie, ho perso un sacco di tempo», ha aggiunto. I coniugi Poggi, invece, si sono detti «ancora una volta basiti», ribadendo che per loro l'assassino resta Stasi. Per la famiglia di Chiara sarebbe inutile cercare l'arma del delitto, che se fosse l'attizzatoio del camino di casa Poggi «c'è ancora adesso» nello stesso posto di sempre, come ha spiegato mamma Rita, aggiungendo che «tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora». Non è cambiato quindi il loro scetticismo verso la nuova inchiesta: erano «increduli» quando è stata riaperta l'indagine che coinvolge Sempio e sono «basiti» per le perquisizioni. Per gli avvocati di Stasi, Giada Bocellari e Antonio De Rensis, infine, «queste iniziative della Procura di Pavia dimostrano l'assoluta serietà dell'indagine in corso, attendiamo come tutti gli sviluppi».
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