s
Garlasco, la mossa dei carabinieri: "Trattare il caso come terrorismo". Intercettazioni e privacy, cosa cambia
Ieri 01-11-25, 18:14
Trattare il delitto di Garlasco come un caso di terrorismo, anche internazionale, o come un'indagine per mafia, stragi, guerra civile. E' la richiesta che i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno fatto a luglio 2025 alla Procura di Brescia per indagare sulla presunta corruzione di Mario Venditti per "favorire" Andrea Sempio nel 2017 e che ora vede iscritto come corruttore il padre, Giuseppe Sempio. È un dettaglio che emerge dalla richiesta di "acquisizione dei tabulati telefonici" presentata il 16 luglio al Procuratore Francesco Prete su 16 utenze telefoniche intestate agli ex carabinieri della 'squadra' di Venditti a Pavia: l'ex responsabile dell'aliquota di polizia giudiziaria, Silvio Sapone, il maresciallo Giuseppe Spoto che l'8 febbraio di quell'anno notifica a Sempio l'invito a comparire per rendere interrogatorio il 10 febbraio e Antonio Scoppetta, il militare attualmente detenuto e condannato a 4 anni e mezzo per stalking e corruzione nell'inchiesta 'Clean' della Procura di Pavia. I carabinieri che hanno riaperto il caso sull'omicidio di Chiara Poggi una prima volta a settembre 2017, dopo la denuncia di presunti pedinamenti da parte della legale di Alberto Stasi, Giada Bocellari, una seconda volta nel 2020 su un altro esposto della difesa Stasi con l'avvocata Laura Panciroli e infine nel 2023-2024 coordinati dalla Procura di Pavia guidata dal nuovo vertice, Fabio Napoleone, hanno chiesto di attivare quanto previsto in materia di "conservazione dei dati di traffico telefonico e telematico" dalla legge italiana del 2017 che ha recepito la direttiva europea sulla "lotta" e il "contrasto del terrorismo, anche internazionale". Una mossa per poter agire "in deroga" al "codice in materia di protezione dei dati personali", si legge nell'annotazione firmata dal maggiore Federico Smerieri, e poter acquisire quindi i tabulati degli ultimi 6 anni ("72 mesi") invece che gli ultimi 2 anni. Un arco temporale che comunque coprirebbe solo fino alla metà del 2019, oltre 2 anni dopo la prima archiviazione di Sempio chiesta il 16 marzo 2017 da Venditti con la pm Giulia Pezzino e l'allora Procuratore, Giorgio Reposo, e disposta una settimana dopo dal gip Fabio Lambertucci su cui pure sono stati chiesti dalla gdf accertamenti bancari, negati dai pm di Brescia. Sul fronte dell'analisi dei telefoni sequestrati a Venditti iniziano lunedì i 45 giorni per effettuare la "copia forense". Da quel momento altri "due mesi" per la selezione, da parte degli investigatori del Gico di Brescia, del "materiale" di "rilievo investigativo" sui rapporti fra la famiglia del commesso di Voghera e gli ex vertici di Procura e polizia giudiziaria a Pavia nel 2016-17. Sono i tempi - tre e mesi e mezzo complessivamente - che la pm di Brescia, Claudia Moregola, e il Procuratore Prete indicano nel provvedimento di conferimento incarico per accertamento tecnico irripetibile su telefoni e pc sequestrati all'ex aggiunto a Giuseppe Sempio. L'esperto di informatica forense, Matteo Ghigo, 34 anni, con in curriculum perizie e consulenze per Tribunali e Procure, corsi di 'Mobile Forensics' per gli investigatori del ROS e lo sviluppo di 2 software chiamati 'Ermès' e 'WACE' per l'estrazione di dati, il "recupero dei file cancellati ed analisi mail" oltre che l'acquisizione in modalità forensi di "conversazioni di whatsapp e telegram" con un sistema che le esplora e le indicizza riproducendole come all'interno di un browser, inizierà lunedì pomeriggio alle 15 nello studio DIFOB di Pinerolo l'attività di estrazione della copia forense per riversare i dati, garantendone "l'integrità", in una "copia-mezzo". Da consegnare fra un mese e mezzo agli investigatori bresciani. A loro, si legge nell'ultimo decreto di sequestro del 24 ottobre (il terzo per Venditti), sono concessi altri 60 giorni dal momento della consegna della copia-mezzo per cercare le prove di un eventuale "versamento di denaro agli inquirenti" anche "attraverso terzi soggetti" per "influire" sulle indagini su Sempio e sui "canali di monetizzazione del denaro" utilizzati dalla famiglia. La Procura di Brescia intende acquisire i dati "a partire dal luglio 2014", quando Venditti diventa aggiunto a Pavia e quasi 3 anni prima del reato contestato, per indagare i "rapporti" tra il magistrato 72enne in pensione e gli ex carabinieri Sapone e Spoto, non indagati ed estranei all'accertamento tecnico irripetibile che non gli è stato notificato e a cui, quindi, non potranno partecipare con un loro consulente di parte. Il tutto mentre il Tribunale del riesame di Brescia deve tornare a esprimersi sulla legittimità di quei sequestri e l'utilizzabilità dei dati dopo aver annullato il primo decreto del 26 settembre con riferimento a tutto il materiale informatico.
CONTINUA A LEGGERE
6
0
0
Guarda anche
Il Tempo
Ieri, 21:43
La Russia schiera il sottomarino robot che lancia bombe atomiche
Il Tempo
Ieri, 21:11
Cori fascisti a Parma, Crosetto: "Persone che vanno prese a calci e mandate via"
Il Tempo
Ieri, 20:39
Manovra: Calandrini, 'da Boccia polemica strumentale, esame non ancora iniziato'
Il Tempo
Ieri, 20:10
