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Garofano (ex Ris) e il caso del dna di Sempio: “A rischio contaminazione, non è un profilo”
09-04-2025, 13:30
Giorni caldi sulla nuova inchiesta della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Luciano Garofano, biologo ed ex comandante del Ris di Parma, nonché consulente della difesa di Andrea Sempio, si è espresso così sulle ultime vicende: "Gli spostamenti che ha avuto Chiara Poggi quella mattina, da viva prima e purtroppo da morta dopo, non consentono a nessuno di escludere che ci sia una contaminazione del dna perché noi parliamo di profili ma quello non è un profilo, è una quantità parziale di dna maschile limitatissima ed è su questo che bisogna ragionare”. "Le tecniche sono migliorate terribilmente, la sensibilità è aumentata - ha detto Garofano - ma dobbiamo fare i conti quel con quello che è rimasto". "Quel profilo - prosegue - è già stato dal diagnosticato" dal perito della Corte d'appello di Milano che condannò Stasi a 16 anni, professor Francesco De Stefano, che "ha più volte detto e sottolineato che non era utilizzabile per alcun confronto né di inclusione né di esclusione". "I para-adesivi su cui la difesa ha sollevato la possibilità di incaricare un esperto di impronte papillari - ha aggiunto - raccolgono materiale molto al limite con gli anni che sono passati, però ben venga l'estensione ad altre analisi per fare chiarezza una volta per tutte, per Sempio sarebbe terza volta in cui accade". L'ex comandante del Ris di Parma si è anche espresso sulla richiesta di ricusazione nei suoi confronti fatta dai difensori di Alberto Stasi: "Confermo che in quell'indagine comandavo il Ris ma le analisi biologiche furono fatte in maniera indipendente dai miei collaboratori. Non vedo alcun conflitto d'interessi né incompatibilità”.
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