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Giulia Tramontano, i giudici dicono no alla giustizia riparativa per Impagnatiello
09-07-2025, 14:33
“Impagnatiello non ha rielaborato criticamente il movente dell'omicidio”: così i giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano hanno respinto la richiesta di entrare nel programma della giustizia riparativa presentata dalla difesa di Alessandro Impagnatiello, condannato anche in secondo grado all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Tramontano, la compagna prima avvelenata e poi accoltellata quando era al settimo mese di gravidanza. Data l'indisponibilità della famiglia della ragazza di partecipare al percorso della giustizia riparativa, la Corte d'Appello aveva da valutare solo due discriminanti poste alla base della richiesta di inserimento nella giustizia riparativa, “l'assunzione di responsabilità” e “il rincrescimento esternato alla prima occasione di contraddittorio processuale”. Entrambi gli elementi, tuttavia, sono stati considerati “irrilevanti ai fini di una valutazione dell'ammissibilità dell'invio dell'imputato al programma riparatorio”. Insomma, per i giudici milanesi, non esistono le condizioni di una “effettiva utilità” per l'inizio di un iter di “responsabilizzazione”. Determinanti, in questo senso, le motivazioni che spinsero il 27 maggio 2023 Impagnatiello a uccidere la madre del suo futuro figlio, “moventi o impulsi criminosi che, se rielaborati criticamente dall'interessato e portati a giustificazione della scelta di un percorso di riconciliazione (il che non è stato), sarebbero valsi a motivare la utilità di avvio avendo riguardo alla responsabilizzazione dell'autore dell'offesa, fine primario dell'istituto giuridico della giustizia riparativa, unitamente al riconoscimento della vittima e alla ricostituzione dei legami con la comunità”. Insomma, niente da fare per l'ex barman, che dovrà continuare a scontare normalmente la sua pena nel carcere di Pavia.
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