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I fan del killer contro Il Tempo: le chat dell'odio e la danza macabra per Kirk
Oggi 11-09-25, 09:29
Charles James Kirk, detto Charlie, l'attivista politico statunitense di destra colpito da spari al collo durante un evento pubblico nella università dello Utah, la Utah Valley University, è morto. E noi abbiamo denunciato come nel gruppo Telegram di pro Pal da circa quarantamila followers dal nome “War Zone” abbiano esultato per la sua scomparsa. Per questo siamo stati immediatamente presi di mira da loro, che hanno prontamente ricondiviso il link rivolgendosi a noi come «sionisti» e «gente che difende strenuamente il governo israeliano» e mettendo un teschio tra un commento offensivo e l'altro, insinuando che vogliamo costringere la gente in una gabbia mentale. Eppure, e in quel gruppo che leggiamo frasi come «uccidere è troppo facile, niente dolore. Invece legarli in una gabbia e torturarli per vent'anni è meglio. Una morte lenta e sudata», «puoi tranquillamente gioire della morte di chi appoggia lo sterminio per denaro e per potere». Alla lista di chi ha insultato Charlie Kirk si aggiunge l'attivista pro pal e responsabile della comunicazione delle biblioteche fiorentine Giuseppe Flavio Pagano: «Il sionista, razzista, islamofobo, misogino Charlie Kirk è morto. Questo attentato avrà l'effetto di trasformare in martiri un vero e proprio terrorista della parola, andando ulteriormente ad alimentare una spirale di guerra civile e giustizia privata, ma anche dando a Trump il pretesto per firmare leggi ancora più dispotiche». No, c'è chi per quanto odia Israele e i suoi sostenitori, non si ferma nemmeno davanti alla morte di un giovane deceduto per difendere le proprie idee.
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